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Intervista all'attore e scrittore Giorgio Faletti


Intervista all'attore e scrittore Giorgio Faletti
L'attore e scrittore Giorgio Faletti
Giorni fa ho fatto notare a Vaporidis che ormai tra voi sembra essersi creata una situazione di protagonista e antagonista. Chiedo anche a lei di parlarci del vostro rapporto dentro e fuori dal set?
Giorgio Faletti: Il mio rapporto con Nicolas sul set di “Notte Prima degli Esami” č stato molto emotivo perchč se in realtŕ il “professor Martinelli” vedeva nel personaggio di Vaporidis una specie di alterego giovanile, io Giorgio Faletti, vedevo in Vaporidis un mio clone dei giorni nostri. Ritengo che abbia un potenziale davvero grande e che sia molto maturo per la sua etŕ. Per motivi anagrafici potrebbe essere mio figlio, anche se voglio vederlo come un fratello minore perché la cosa mi ufficializzerebbe come omo di mezza etŕ. Sul set č stato delizioso e fuori confermo gli scherzi e i momenti di divertimento.

Il successo letterario arriva con “Io Uccido”, ma č con “Niente di Vero Tranne gli Occhi” che parla di un linguaggio spesso considerato di “serie b”, il fumetto. Ci parla del legame con questo mondo cosě affascinante ma forse troppo poco apprezzato?
Giorgio Faletti: Ho passato la mia vita circondato da persone che erano dei diavoli del mondo grafico, gente che disegnava in modo fulminante. Parlo di Giorgio Cavazzano, Paolo Freso e l’art director Nino Chiazza, collaboratore di Rambaldi. Questo mondo, a me precluso perché non riesco andare oltre al classico disegno con la casetta e il sole, mi č rimasto dentro, grazie anche alla passione per la lettura dei fumetti di qualsiasi genere. Se in “Io Uccido” ho trattato la musica altra mia passione, ho scelto di parlare di questo mondo affascinante e nel mio ultimo libro, ho parlato di un altro grande amore, quello degli indiani d’america. Tra l’altro nell’ultima raccolta di brevi racconti, ce ne č una con protagonista un cartoonist.

Tra “Locride,Calabria” di fine anni ‘90 e “Notte Prima degli Esami” c’č stato un suo allontanamento dal cinema durato quasi sette anni. Una scelta o una casualitŕ ?
Giorgio Faletti: Non č stata proprio una scelta. Era un periodo in cui il cinema mi ignorava e io non lo cercavo. Come si dice di una coppia in crisi, ognuno faceva la sua vita. Il successo č un volano che si innesca e porta idee e “Io Uccido” ha fatto si che si riscoprisse il Faletti-attore.

Scrive testi musicali, romanzi e racconti e nello stesso tempo fa l’attore, sempre con esiti sopra le righe. Come riesce ad organizzarsi la vita?
Giorgio Faletti: Io vivo la mia vita in modo molto emotivo ed epidermico. E’ molto difficile riuscire ad organizzarsi la vita da un punto di vista pratico. Dal punto di vista creativo sono un goloso e a volte mi rendo conto che da fuori la mia possa essere scambiata come un esempio di megalomania. Non ho mai inseguito il successo a tutti i costi. Avevo un mio processo in testa e ho fatto molti errori, e qualche volta ho incrociato il successo. Anche se qualche tappa č stata sbagliata, forse il percorso č stato quello giusto. Rimango quello che nel linguaggio da bar č definito un “cazzone” e amo divertirmi e all’Isola d’Elba, dove vivo, per anni sono sceso in piazza in motorino col cappello all’indietro, per andare a giocare a carte con la gente del luogo.

26/07/2008, 18:04

Antonio Capellupo