I premi della 27. Edizione dell'Asolo Art Film Festival
Premio "Gian Francesco Malipiero" per la Migliore Colonna Sonora
Lüber in der Luf di Anna-Lydia Florin
Motivazione: Sospeso nel cielo di una grande città, nasce un canto che non vuole arrivare a nulla, una colonna sonora che non sa di esistere in quanto tale. Per la sua svagatezza, per la sua imprecisione, per la sua totale assenza di finalità, per il totale disarmo ideologico dal quale proviene, per la sua discrezione intrisa di tenera vanità, ecco che il canto dell’artista acquista i sensi di una travolgente ninna nanna che opera a dispetto della coerenza delle sue sequenze armoniche: sveglia l’umanità dai sonni più angosciati.
Premio "Asolo" per la Migliore Produzione di Scuole
Padam di José Manuel Carrasco
Motivazione: Uno dei più stringati lungometraggi della storia del cinema, Padam riassesta la presunzione di compiutezza narrativa in un tempo irrisorio. Cinema classico allo stato puro, rinuncia con un certo coraggio all’inconsolabilità che il nostro presente vorrebbe imporre denunciando l’impossibilità di ogni narrazione. Mentre derubrica dal catalogo della tragedia l’incontro tra la donna e l’uomo e così tra Occidente e le terre del bisogno.
Premio "Asolo" per la Migliore Opera di Videoarte e Computer
Painting Paradise di Barbara Hlali
Motivazione: In sella a una tecnologia cinematografica abusata con misura, Paradise vira una delle ferite aperte dei nostri giorni, la guerra in Irak, in un racconto straniato solo apparentemente in movimento. Sangue e polvere da sparo promuovono il bisogno di ciò che non c’è e un muro dipinto si trasforma nel tappeto volante di un sogno già infranto. Come il muro della cella di un condannato a morte.
Premio "Asolo" per la Migliore Opera su Architettura e Design
Under Construction di Liu Zhenchen
Motivazione: Epica visiva costruita sulla grandiosità di uno dei decisivi motori del nostro presente, Under Construction sorvola come in un western di Sergio Leone le macerie materiali e morali di un colossale processo di ristrutturazione urbanistica. Poco importa dove questo accada, in Cina come in Messico, come in Brasile o altrove, il film individua una situazione che annulla i luoghi di appartenenza e mina la riconoscibilità dell’uomo qui e ora. Intersezione riuscita di piani ora tecnicamente visivi ora puramente suggestivi, il film si colloca lungo le arterie della grande comunicazione globale rendendo visibile il solco tra potere e non potere.
Premio "Asolo" per il Migliore Making Of
Light No Light di Ludovica Riccardi
Motivazione: Con un colpo al voyeurismo ormai di moda nei territori del making off, Light riporta il fashion dello sguardo contemporaneo ai rigori di un dietro le quinte che doppia lo spettacolo da cui orgina eccitandone la dignità e suggerendo che forse l’originale abita proprio nel sottoscala della vanità.
Premio "Asolo" per la Migliore Biografia d'Artista
Aja Meistrid (
Masters of Time) di Mait Laas
Motivazione: Percorso binario rimbalzato tra due vite d’arte, Masters of time illumina un sentiero privato nel supermarket della storia d’Europa sgusciando dolorosamente tra i banchi delle ideologie totalitarie e i loro prodotti avvelenati. Con in tasca un modesto antidoto sempre più raro, la fiducia nella libertà artistica e un velo di senso dell’humour.
Premio "Asolo" per il Migliore Film sull'Arte
L’Interprete dei Film in Bianco e Nero (
The Interpreter of Black-and-White Films) di Teddy Moskov
Motivazione: Nelle angustie degli spazi di sutura tra le grandi piattaforme tettoniche delle culture europee, Nelly riesce a dar vita a una poetica legata alla condizione del fare, del fare cultura bypassando l’argine dei divieti e delle negazioni autoritarie. Sostenuto dall’antiretorica di una vita spesa senza eroismi in difesa del piacere, del cinema italiano in questo caso, il film racconta una storia a cavallo della storia e degli Stati un percorso di liberazione e d’amore universali.
Gran Premio "Asolo" per la Migliore Opera In Concorso
Under Construction di Liu Zhenchen
Motivazione: Epica visiva costruita sulla grandiosità di uno dei decisivi motori del nostro presente, Under Construction sorvola come in un western di Sergio Leone le macerie materiali e morali di un colossale processo di ristrutturazione urbanistica. Poco importa dove questo accada, in Cina come in Messico, come in Brasile o altrove, il film individua una situazione che annulla i luoghi di appartenenza e mina la riconoscibilità dell’uomo qui e ora. Intersezione riuscita di piani ora tecnicamente visivi ora puramente suggestivi, il film si colloca lungo le arterie della grande comunicazione globale rendendo visibile il solco tra potere e non potere.
Premio Speciale della Giuria
L’Interprete dei Film in Bianco e Nero (
The Interpreter of Black-and-White Films) di Teddy Moskov
Motivazione: Nelle angustie degli spazi di sutura tra le grandi piattaforme tettoniche delle culture europee, Nelly riesce a dar vita a una poetica legata alla condizione del fare, del fare cultura bypassando l’argine dei divieti e delle negazioni autoritarie. Sostenuto dall’antiretorica di una vita spesa senza eroismi in difesa del piacere, del cinema italiano in questo caso, il film racconta una storia a cavallo della storia e degli Stati un percorso di liberazione e d’amore universali.
07/09/2008, 17:06