RING! Festival della Critica Cinematografica
2008: report 2 ottobre / Iniziano i Match!
E’ più “manierista” Quentin Tarantino o Paul Thomas Andreson? Il cinema americano merita il podio per le migliori pellicole della scorsa stagione o le sorprese europee hanno avuto la meglio? E ancora, è ancora possibile considerare necessaria una certa critica “giornaliera”? Questi e molti altri sono stati gli interrogativi a cui, nel corso della giornata di apertura di
Ring! – Festival della Critica Cinematografica, giunto alla settima edizione, diversi esponenti della critica italiana hanno provato a dare una risposta, talvolta arrivando al vero e proprio scontro. Il Festival, collegato al trentennale
Premio "Adelio Ferrero", vede snocciolarsi all’interno della bella cornice del
Teatro Alessandrino, incontri, concerti, tavole rotonde, tutti rigorosamente definiti in gergo pugilistico. Al termine della presentazione di due mostre fotografiche dal titolo “
Lo Specchio della Memoria” e “
Il lavoro del set da Aprile a Caos Calmo”, rispettivamente riguardanti il film “
Lo Specchio” di Andrei Tarkovskij e il cinema di Nanni Moretti, è stata quindi la volta di un primo incontro a cura di Luca Malvasi e Simone Spoladori, in cui si è discusso di quella categoria di cineasti che in carriera è arrivata a soffermarsi su se stessi e sul proprio sguardo. Con il primo “
Match”, Pier Maria Bocchi, Barbara Grespi, Simone Arcagni e Alberto Morsiani, si sono scontrati per capire cosa è “salvabile” e cosa non, di due pellicole amate-odiate come “
A Prova di Morte” di Tarantino e “
Il Petroliere” di Anderson, tutto sotto l’occhio vigile di Bruno Fornara. Un salto nel passato, in un tempo in cui le sale cinematografiche avevano ancora un senso e non assomigliavano ad un "
incrocio tra un aeroporto e un moderno ospedale", in cui la gente seguiva fedele le critiche giornaliere e parlava di cinema, scambiandosi pareri diversi e non omologati "
come oggi purtroppo accade con la tv", lo ha affrontato il critico Maurizio Porro, autorevole firma del
Corriere della Sera, che da vero innamorato della settima arte ha dato una sua visione sulla situazione contemporanea. Ed in una generazione in cui le classifiche fanno da padrone, due generazioni di critici, Emiliano Morreale e Gianni Rondolino, hanno provato a stilare a “
Bordo Ring” la propria graduatoria sui film della scorsa stagione. In un trionfo hollywoodiano, l’unica voce fuori dal coro a parlare italiano è “
Gomorra” di Matteo Garrone, quinto per Rondolino, vincitore assoluto per Morreale che, riprendendo le parole utilizzate da Crespi nei giorni seguenti l’uscita, lo ha paragonato "
a “La Dolce Vita”, per lo stesso effetto che il film di Fellini ebbe sul pubblico". Un interessante “
Round” dedicato al cinema italiano è stato l’incontro con Agostino Ferrente, regista de “
L’Orchestra di Piazza Vittorio”, che si è soffermato a raccontare l’iter che ha portato l’orchestra, dalla vera e propria formazione al grande schermo. A chiudere una lunga giornata di approfondimenti sono stati due momenti tra loro molto differenti: in occasione del “
Gong”, Renato Venturelli ha presentato il suo “
L’Età del Noir”, volume che tratta il noir americano tra gli anni ’40 e i ’60 e per la categoria “
Pesi Massimi”, sono saliti sul palco Fabrizio Bentivoglio e Mamadou Dioume che, sotto un’accurata regia del regista teatrale Gabriele Vacis, hanno dato vita a “
Sunset Limited” di Cormac McCarthy. Per tutti quelli che nel corso della scorsa stagione non hanno avuto modo di vedere “
L’Orchestra di Piazza Vittorio”, presso il
Teatro Sociale di Valenza, è stata proiettata la pellicola alla presenza dell’autore.
02/10/2008, 23:01
Antonio Capellupo