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Di nuovo in sala Luca Lucini con "Solo un Padre"


Dal 28 novembre 2008 nelle sale "Solo un Padre" di Luca Lucini, un film necessario ed importante che riesce a raccontare la vita vera. Da non perdere.


Di nuovo in sala Luca Lucini con
Luca Lucini ha esordito nel 2004 con "Tre Metri Sopra il Cielo", il film precursore di quello che è poi stato definito cinema generazionale. Dopo "L’Uomo Perfetto" e "Amore e Bugie e Calcetto", sempre prodotti dalla nota e fedele Cattleya, da venerdì 28 Novembre 2008 sarà nelle sale, con circa 200 copie in tutto il territorio nazionale, il suo ultimo lavoro "Solo un Padre".

Dopo il mio esordio, a cui è seguito una commedia sofisticata e poi una popolare” ha precisato Luca Lucini alla proiezione per la stampa del lungometraggio avvenuta al cinema Warner Village Moderno di Roma, “avevo voglia di cimentarmi con un film dal taglio più psicologico, e questo progetto mi ha appassionato sin dalla prima lettura”.
"Solo un padre" è infatti tratto da "Perfect Skin", un romanzo australiano (in Italia "Le Avventure Semiserie di un Ragazzo Padre" edito da Sonzogno), che è stato poi sviluppato in testo cinematografico dalle sceneggiatrici Giulia Calenda e Maddalena Ravagli.

L’equilibrio tra divertimento e commozione”, ha continuato il regista, “è stata la sfida che mi sono posto sin dall’inizio. Il film infatti va molto oltre la storia d’amore e la commedia divertente e approda a divenire quello che si può definire un ritorno a provare delle emozioni e ad amare. L’incontro tra i due protagonisti è fondamentale perché provoca un forte cambiamento nel personaggio di Carlo dal momento che molto diversi sono i loro caratteri ed il loro modo di vivere. Mentre infatti Camille prende in mano la sua esistenza e sa vivere alla giornata, lui ha bisogno di certezze e di una quotidianità programmata. Avevo bisogno di una entrata esplosiva nel menage artificioso di Carlo, quella che arriva finalmente a destarlo ed a dargli una dimensione di rapporto reale. Dal punto di vista tecnico ho cercato di rendere la vicenda del protagonista prima della sua evoluzione emotiva attraverso numerosi campi larghi o al massimo piccoli e calcolati movimenti di macchina; il cambiamento interiore del protagonista ho voluto invece raffigurarlo attraverso l’uso della cinepresa a mano più nervosa e imprecisa ma sicuramente più vicina a Carlo e Camille”.

"Solo un Padre" si rivela un film prezioso che narra il dolore represso che riaffiora nella piatta routine di una vita votata alla triste ma spesso doverosa apparenza; è un lavoro pregevole non solo perché rientra nella carriera di un regista giovane ma anche appunto nel panorama stesso del cinema italiano d’autore a volte ingiustamente bistrattato a causa delle più note, e di solito vergognose, opere nazional-popolari (vedi certi “cinepanettoni”) volte al pubblico poco esigente. L’ultimo lungometraggio di Luca Lucini è infatti un film coraggioso perché autentico dal momento che ha il coraggio di raccontare direttamente la vita vera in grado di ferire, certo, ma poi anche di risollevare donando un raggio di luce saggio ed inaspettato; un tema così profondo e difficile è narrato con grande delicatezza e sensibilità, finezza e intelligenza, rigore e insieme partecipazione. Non si scorderà facilmente la scena in cui, dopo avere maturato un dolce e delicato rapporto con la donna che sta scoprendo sempre più di amare e che sta determinando la sua dolorosa rinascita, Carlo, forse per la prima volta nella sua vita nell’occasione del primo compleanno della figlioletta, trova l’impeto ed il coraggio di aprirsi e raccontare senza filtri alle persone che gli sono più vicine l’inconfessata e scomoda verità relativa alla condizione del suo stato d’animo e della sua esistenza inevitabilmente mutata a causa del trauma che ha subìto. E’ forte e determinante anche il connubio tra immagini e musica nell’ultimo lavoro del cineasta milanese, quello che rivela un’intesa perfetta, e del resto dichiarata, tra il regista ed il compositore del commento musicale Fabrizio Campanelli.

"Solo un Padre", oltre ad essere ben girato ed a manifestare il maturo talento visivo di Luca Lucini, riesce decisamente nel suo intento di divertire certo (specialmente nella sua prima parte) ma soprattutto poi di emozionare e commuovere, e quindi è un film necessario ed importante, da non perdere.

26/11/2008, 14:38

Giovanni Galletta