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Note di regia del film "La Matassa"


Note di regia del film
"L‘idea di questa nuova pellicola" dice Valentino Picone, nasce dalla voglia di rappresentare alcune liti che in tutte le famiglie italiane si verificano. E come ogni cosa drammatica, vista da un altro punto di vista, fa ridere. Appartengono a tutta l’Italia, coinvolgono un po’ tutti noi. Chi non ha un parente con cui ha litigato e non si parla da mesi, anni?".
"Per quanto mi riguarda" gli fa eco Salvatore Ficarra, "il film nasce dalla mia voglia di raccontare le liti con Picone, che nonostante non sia un mio parente, ha la capacità di farmi litigare con lui come se in realtà lo fosse….".
"In effetti", interviene Giambattista Avellino", "penso che nella commedia occorre sempre cercare argomenti e conflitti che offrano spunti e occasioni di comicità, ma che siano anche piccoli grandi temi, universali e condivisi. Cosa c'è di più comune di una lite familiare? Noi tre poi, di litigate e discussioni siamo davvero degli specialisti…".
Ripercorrendo le settimane passate sul set i tre registi ricordano quasi con nostalgia quei giorni: "So di rovinare la reputazione di Ficarra & Picone, nati stanchi per definizione" dice Giambattista Avellino, "ma ci piace lavorare. Fare un film è sempre molto impegnativo e non mancano la stanchezza o la tensione in qualche momento, ma girare è un privilegio e un "divertimento". "Cerchiamo di non dimenticare questa leggerezza", gli fa eco Valentino Picone, "sul set c’è stato un lavoro molto bello, c’era una piacevole atmosfera. Abbiamo dialogato molto con i singoli attori, li abbiamo resi partecipi del lavoro di sceneggiatura, in cui la scrittura non era immodificabile, ma ci tenevamo a relazionarci con gli attori e prendere spunti anche da loro. Un clima comunque allegro e molto stimolante, i cui la nostra valvola di sfogo è stata sempre il direttore della fotografia Roberto Forza, che abbiamo costantemente preso di mira con i nostri scherzi e le battute. Ma in realtà lui è il nostro punto di riferimento, ha dato una grande impronta al film, con la sua fotografia, i suoi consigli, lui è da sempre nel cinema di Ficarra e Picone e noi lo consideriamo fondamentale, un elemento costante, da Nati Stanchi a La Matassa".
"Concordo con Picone" aggiunge Salvatore Ficarra, "ma solo in parte. L’atmosfera era davvero buona ma soprattutto quando giravo le scene da solo senza Picone: non ho nulla di personale con lui, ma è un dato di fatto!! La troupe era pure d’accordo con me…. Ma mi trovo in sintonia con Picone almeno sul nostro vecchio Forza".
Stare in tre dietro la macchina da presa non è un’impresa facile, ma Ficarra Picone-Avellino sembrano ormai rodati: "tre diversi punti di vista, afferma Valentino Picone, "sono importanti; credo che raggiungere un compromesso abbia fatto bene al film, e se in alcuni momenti qualcuno si è impuntato pensandola diversamente dall’altro ha fatto ancora meglio al film".
Quasi sulla stessa lunghezza d’onda Salvatore Ficarra che però aggiunge: "abbiamo lavorato in maniera democristiana cercando il compromesso….a parte con Picone..nessun tipo di problema, si è trattato di liti brevi, perché lui ha il pregio di capire che alla fine ho sempre ragione io…".
"Per me", chiosa Giambattista Avellino, "è come far parte di una rock band, ma SENZA sesso droga e rock'n'roll… ho reso l'idea? La verità è che ognuno di noi deve dare il meglio di se stesso per convincere gli altri due capoccioni…
Anche questo film come "Il 7 e l’8" è un film corale in cui ci sono diversi ruoli importanti: "Si’", dice Salvatore Picone, "la storia non ruota attorno solo su Ficarra e Picone, ma ci sono diversi attori importanti che pur di esserci hanno fatto piccoli ruoli, come Tuccio Musumeci che ci ha omaggiato con la sua presenza"
"Abbiamo avuto il piacere", conferma stavolta seriamente Valentino Ficarra, "di avere avuto Pino Caruso, che ci ha regalato un grande apporto umano, intellettuale e artistico: Per noi è un giovane da scoprire. Noi abbiamo realizzato un sogno lavorando con lui. C’è stato comunque un rapporto da parte di tutti ai personaggi e per questo li ringraziamo. Certe volte gli attori si limitano solo a interpretare, invece ne La Matassa, tutti ci hanno regalato qualcosa, facendo del bene al film".
D’accordo anche Giambattista Avellino che aggiunge: "Lavorare con bravi attori è sempre un godimento. Il loro contributo al film è importante, durante il montaggio era un vero piacere per noi poterli rivedere".
"La Matassa" è una storia raccontata in Sicilia, una scelta che i tre registi spiegano all’unisono: "Abbiamo deciso di girare il film a Catania, perché questa è una storia ambientata in Sicilia e dopo Palermo ci piaceva Catania, città molto bella città con i suoi colori forti, le sue contraddizioni. Ma non si vedrà la città stereotipata con i suoi monumenti classici: sarà una Catania fuori dai cliché, normale, vista da un abitante della città non dai turisti. Il film è ambientato in una città ideale, che rappresenta le caratteristiche di una metropoli del sud".
"Pensate", conclude Salvatore Ficarra, "a Catania c’è la metropolitana. I controllori della metro ci hanno chiesto Ma come ci avete trovato? Qui neanche i catanesi sanno che esiste, le nostri mogli quando diciamo che andiamo a lavorare, credano che invece andiamo a far visita alle amanti!"