Note di regia del documentario "Le Donne Vestivano Gonne Fiorite"
La visione generalizzata che le cosiddette “persone normali” hanno del mondo zingaro è di un tutt'uno indistinto, misterioso e impenetrabile, che incute sentimenti di diffidenza e di paura. Finché la cultura maggioritaria leggerà la realtà dei Rom sulla base di questa visione distorta e parziale non farà che perpetuare stereotipi secolari e si negherà la possibilità di comprendere la fase di profonda trasformazione che la società zingara sta attraversando.
Le adolescenti e le giovani donne rom vivono oggi con sempre maggiore difficoltà e, spesso, insofferenza i rapporti sociali e le regole dettate dalla tradizione.
Molte di queste ragazze desiderano fortemente conquistare un nuovo ruolo all’interno delle loro comunità e in questa ricerca di emancipazione le “contaminazioni” con i modelli e i comportamenti propri della nostra cultura maggioritaria sono sempre più frequenti.
Si tratta di un passaggio culturale delicato e complesso che, se non seguito adeguatamente e non condiviso può portare per queste giovani a esiti tragici di sradicamento e di perdita di identità sociale e personale.
Questo documentario si propone di stimolare nello spettatore una riflessione su queste problematiche, guidando il suo sguardo all'interno delle comunità rom e offrendogli, grazie alla testimonianza privilegiata delle donne, l'opportunità di percepire la multiformità, la ricchezza umana e le potenzialità positive del “mondo zingaro”
Sono proprio gli aspetti nuovi e contraddittori della condizione femminile ad aprire alla speranza che per le comunità rom un futuro migliore sia effettivamente possibile. E le protagoniste della sua realizzazione saranno le donne delle giovani generazioni, spesso guidate con affettuosa consapevolezza dalle loro madri e dalle loro nonne che sperano di veder così realizzato un sogno di emancipazione della loro giovinezza per il quale, allora, i tempi non erano ancora sufficientemente maturi.
Carlo Chiaramonte