"Principessa": la favola moderna di Giorgio Arcelli Fontana
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Principessa”, opera prima del giovane cineasta
Giorgio Arcelli Fontana, è uscito venerdì nei cinema, per il momento in 13 sale ma poi queste diventeranno, come hanno precisato i responsabili della produzione, una trentina circa.
Il film è stato presentato martedì scorso alla
Casa del Cinema di Roma; oltre al regista erano presenti gli interpreti principali (tra cui
Piera Degli Esposti e
Vanessa Gravina oltre alla protagonista
Morena Salvino) ed il cineasta
Louis Nero in veste di distributore per la sua “
L’Altro Film”.
Piera Degli Esposti ha esordito tessendo le lodi del regista piacentino. “
Sono rimasta colpita da Giorgio per quanto è rimasto legato ai paesaggi ed alle case dei luoghi vicini a dov’è nato, per il suo volere rimanere fedele alla tradizione”, ha precisato la nota attrice. “
Per il resto io corro dietro alla fantasia, quindi ho partecipato a Principessa davvero volentieri".
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Il film”, ha dichiarato
Giorgio Arcelli Fontana, “
narra il percorso di Matilde nei confronti del raggiungimento della conoscenza della propria identità. Il mio lungometraggio è una favola, e la sua originalità sta nell’essere un film di genere. Narrando questa storia ho cercato di raccontare emozioni autentiche e credo di esserci riuscito anche grazie al rapporto di solidarietà che si è creato tra me e Morena Salvino. Amo profondamente i film che fanno emozionare e sognare, e nel cinema italiano di oggi apprezzo molto i registi che riescono a raccontare storie forti in modo leggero, per fare due esempi Gianni Zanasi innanzitutto ma anche Davide Marengo".
Giorgio Arcelli Fontana proviene dalla scuola di
Marco Bellocchio e non ha mancato di sottolineare quanto sia stato immancabilmente influenzato dal cinema del regista che sarà nei prossimi giorni in concorso a Cannes con il suo “
Vincere” che ha per protagonista
Giovanna Mezzogiorno.
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Principessa”, soprattutto in quanto opera prima perlopiù autoprodotta (350.000 euro circa il budget), è un film sicuramente rispettabile perché girato in modo coerente e professionale. E’ apprezzabile il buon gusto per la costruzione dell’immagine e l'equilibrio della narrazione. Tutta l’operazione però è ampiamente già vista ed in più, con tutto il rispetto, se le intenzioni del regista erano quelle di emozionare, per arrivare ad un risultato di questo genere senza nessun dubbio è necessario ben altro. Il finale poi, per quanto poetico, è prevedibile.
I difetti di non eccessiva originalità e prevedibilità sono certo propri di altro più noto cinema italiano, vedi “
Generazione Mille Euro” di cui si è parlato ultimamente, ma nel caso di “
Principessa” manca proprio una sceneggiatura capace di lasciare il segno per la sua personalità e le sue intuizioni narrative. Il film di
Giorgio Arcelli Fontana, infatti, è purtroppo destinato a scomparire presto dalla memoria.
11/05/2009, 19:51
Giovanni Galletta