Nota di regia del documentario "Poesia Che Mi Guardi"
Poesia che mi guardi è una riflessione sulla poesia e sulla sua necessità. Amo la poesia e amo i poeti perchè danno voce, coraggiosamente, a
ciò che di solito è taciuto. Antonia Pozzi, in particolare, mi aveva fulminata perché la sua poesia è libera, carnale, sincera. Mi affascinava
questa giovane donna costretta a nascondere, dietro l’apparenza borghese, una passionalità intensa che mal si conciliava con le strettoie e le
convezioni dell’epoca. Antonia Pozzi, sola perchè troppo avanti per essere capita, ha saputo guardare, senza ritrarsi, la bellezza e il dolore del
mondo e a testimoniare se stessa. Morta suicida, come spesso è accaduto alle donne poeta, è nata e vissuta a Milano, come me.
Marina Spada