Riccardo Della Ragione e la colonna sonora di "L'Ultimo Ultras"
Stefano mi parlò del progetto di questo film con l’entusiasmo di sempre, mi invitò a Milano alla fine di Marzo per presentarmi i personaggi che avrebbero fatto parte di questo nuovo progetto. Rimasi colpito dal fatto che questa volta Stefano faceva riferimento, come base del proprio lavoro, a Milano e dintorni. Io mi lessi la sceneggiatura e poi ad Aprile andai a trovarlo sul set, qui parlammo di come impostare la parte musicale e chiaramente ognuno disse la propria, Stefano dette spazio alle opinioni dei due aiuto registi e di altri tecnici.
Il risultato fu che si parlò di fare una colonna sonora, che per alcuni, doveva essere Rock aggressivo (stile Molotov, Rage Against The Machine) e per altri doveva essere musica classica che messa in contrasto con le scene di violenza doveva accentuare l’emotività del momento, (stile Stanley Kubrick).
In seguito io iniziai a creare alcune cellule musicali e continuai a sentirmi con Stefano per telefono. In un primo momento lui spingeva verso la direzione della Lirica tant’è che pensava di mettere il brano “Vesti la giubba” (di Ruggero Leoncavallo) nelle scena clou del film, la scena della coltellata.
A me piaceva molto la scelta della lirica e stavo pensando di adattare le musiche di commento da me composte a quello stile, così da creare un tutt’uno armonico con il brano di Leoncavallo.
Poi a mente fredda, nel periodo di fine Maggio, ci fu una riflessione di Stefano sul tipo di spettatore che avrebbe visto il film e sollecitato dagli aiuto registi pensò che forse andare nel mondo della lirica era un po’ troppo ambizioso e che era più giusto andare verso il mondo del Rock.
Concordammo comunque che molte delle scene avevano bisogno di un sottofondo in stile tribale, con tamburi e cori che ricordano le curva ed il tifo degli ultras, e che in altre serviva una musica dolce per sottolineare i momenti di riflessione e la pace che il protagonista cerca nel nascondersi da tutti trasferendosi sul lago di Garda.
La cosa cominciò a farsi abbastanza complessa, anche perché ormai eravamo arrivati a Giugno ed il film doveva essere consegnato il 21 Luglio.
La prima difficoltà era nel realizzare l’emotività dei cori da stadio. In effetti la cosa più giusta era creare dei cori che fossero in armonia con il resto della colonna sonora, quindi cori da stadio ma fatti apposta per il film.
Non è stato facile ma fortunatamente sono riuscito a radunare alcuni gruppi di tifosi e a farli cantare i cori scritti da me per il film in modo abbastanza intonato (vedi nel cd coro del Bigwave).
Sono partito da qui, dal momento in cui nasce il coro che incita e che esalta (vedi nel cd il brano “Stadio”), poi ho sviluppato la melodia che da questi cori diventa canzone (vedi nel cd “Ultras più che mai”).
Nella canzone “Ultras più che mai”, che accompagna i titoli di coda, io esprimo tutto il mio apprezzamento per l’entusiasmo dello stadio e del tifo organizzato, senza però avvallare in nessun modo la violenza e la strumentalizzazione politica che si nasconde dietro al movimento calcistico.
Le scene degli scontri sono state interpretate dal brano “Ultras” che ha un crescendo di percussione e chitarre elettriche fino all’esplosione musicale che sottolinea l’aggressività degli scontri.
I momenti di riflessione e di vita quotidiana sono stati affidati alla dolce melodia del brano “Il lago”, l’orchestra d’archi ed il pianoforte bene hanno rappresentato e sottolineato i vari accadimenti.
Con il brano il “Walzer del lago” ho voluto evidenziare la parte romantica che affiora nei momenti di contatto e di affetto che si sviluppano con Marina, la coprotagonista.
Un attenzione speciale va al brano “Il pugnale mio”, il caso ha voluto che proprio mentre stavo ultimando la colonna sonora è venuto a trovarmi Alessandro Rosteni, tenore con il quale ho tenuto alcuni concerti in Spagna. Siccome l’idea della lirica a me era piaciuta e trovavo che, non negli scontri, ma in alcuni punti avesse potuto dare un valore aggiunto, ho proposto al tenore di registrare prima di tornare in Spagna la voce di un nuovo brano lirico da me composto, e, anche se con alcune perplessità Alessandro ha accettato.
Il vero dramma era che avevo appena quattro giorni prima che lui tornasse in Spagna ed io non avevo composto ancora la canzone, tra l’altro era la prima volta che componevo qualcosa in stile lirico. Detto, fatto, mi misi a lavorare anche la notte e la mattina del giorno che partiva, tra 10 le 14 abbiamo registrato il brano.
È stata una sfida entusiasmante… ma ancora non era finita, si, perché sia il brano lirico che molti altri commenti musicali Stefano non aveva avuto proprio il tempo di sentirli ed io non avevo il suo Ok ufficiale per poterli inserire nel film.
Stefano ha sentito il tutto direttamente al momento del mix finale e, fortunatamente, ha apprezzato il lavoro svolto, e così abbiamo montato direttamente al mix finale molte delle musiche che avevo composto. Questo è stato necessario anche perché avevamo veramente i minuti contati e nessuno di noi aveva visto il film montato definitivamente fino al momento del mix finale, grazie alla fiducia reciproca siamo arrivati al risultato finale.
È stato un lavoro svolto in tempi record ma curato con attenzione alla qualità, dal canto mio ho optato per lavorare tutta l’estate a pieno ritmo, facendomi anche odiare un po’ dai musicisti e dagli studi di registrazione, ma penso di aver consegnato anche questa volta a Stefano e al mio pubblico un lavoro degno di essere ascoltato.
Riccardo Della Ragione04/09/2009, 12:53