Note di regia del documentario "Armando Testa. Povero Ma Moderno"


Note di regia del documentario
Gran parte del lavoro di Armando Testa, dai manifesti di Stilla agli Spot con Carmencita, gli sketch come delle piccole sitcom, è un cardine della mia memoria visiva.
Grazie al materiale d’archivio ho potuto riscoprire ed approfondire la produzione di un genio, un artista originale, vero precursore della Pop Art. Il suo stile, in cui Testa fondeva e rielaborava arte, moda, cinema e design, era quello che solo molti anni dopo è stato etichettato come “Postmodern”. Penso che per quegli anni, siamo nell’Italia della fine dei’ 50 quando ha iniziato, Armando Testa apparisse come un marziano sceso dal pianeta Papalla!!
Ho cercato, attraverso un contenitore immaginario, di raccontare il suo mondo, dialogando con le sue mitiche invenzioni, Carmencita, Papalla, Hippo Pippo ed altri, utilizzando quella tecnica di ripresa “passo uno”, che Armando Testa fu il primo ad utilizzare per spot pubblicitari.
Armando Testa si definiva “povero ma moderno” (quasi un claim!), coniugando due concetti apparentemente slegati, oggi antitetici per i più. Nella sua opera e nella sua estetica invece questi due elementi, povertà e modernità, si fondevano grazie ad una creatività ed uno stile di vita sempre pervasi da ironia e fantasia, proiettati irrimediabilmente verso il futuro.

Pappi Corsicato