Fondazione Fare Cinema
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Note di regia del documentario "Il Sogno di M."


Quando girammo "Il vento fa il suo giro", incontrai una ragazzina che viveva in un paese vicino al set, in Alta Val Maira. Di quei luoghi mi colpirono subito gli spazi immensi, il silenzio e la potenza della natura. Spesso, trovandomi a camminare con la neve fino alle ascelle o sballottata sul sedile posteriore di un'automobile tra un crinale franoso e uno strapiombo, mi chiedevo come fosse vivere da quelle parti realmente, e subito traslavo il pensiero ai bambini, che all'epoca mi parevano degni di grande invidia.
Conobbi Manuela che aveva 11 anni e tornai da lei quando ne aveva 13, alla soglia con la prima scelta della sua vita: stava infatti finendo la terza media.
L'occasione del documentario naque perchè la presidentessa del Coordinamento Donne di Montagna mi chiese di intervistare alcune donne nella valle, perchè secondo lei erano protagoniste di storie emblematiche rispetto al territorio.
Mi parve un'occasione ideale per approfondire la storia di Manuela, che al tempo mi aveva colpita perchè mi pareva completamente diversa dalla storia di uno qualunque dei bambini di città.
"Il Sogno di M." parla di dubbi, scelte, richieste e necessità; di figli e di padri, di desideri e solitudini, di passato e di futuro, togliendo a volte le parole di bocca ai personaggi per lasciar parlare il silenzio della montagna.

Gaia Russo Frattasi