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Note di regia del documentario "Caffè Amaro - Viaggio
tra i Coltivatori di Caffè in Guatemala"


Il nostro viaggio in Guatemala, nel settembre dell’anno scorso, ha coinciso con l’emergenza alimentare dovuta alla prolungata siccità che ha causato la morte di 470 persone costringendo il Presidente Colom a chiedere aiuto alla comunità internazionale. Abbiamo attraversato un paese dove ancora si sente il lascito pesante dei 36 anni di guerra civile, dei 150.000 morti che ha provocato, dei 50.000 desaparecidos e del milione e mezzo di sfollati, l’80 per cento dei quali nativi americani.
Mi sono chiesto come sia possibile che in Guatemala, paese che appartiene a un continente così ricco e sviluppato si possa ancora morire di fame… Il problema del vivere di agricoltura di sussistenza e più in generale quello dell’accesso alla terra e alle risorse, investe meccanismi ampi e complessi che riguardano la politica, il commercio internazionale, dinamiche poco controllabili da un piccolo coltivatore.
Credo nella funzione sociale del cinema, del documentario come mezzo per dialogare con quello che accade nel mondo, includendo assieme al punto di vista del regista quello di altre persone, dialogando "con loro" più che narrando "di loro".
E quello che volevo rendere nel racconto di questo viaggio sono la forza e la determinazione al cambiamento di queste persone, che parlano con una tale consapevolezza e padronanza della coltivazione del caffè ma anche delle politiche commerciali imposte dalla Banca Mondiale. Uomini e donne che hanno così poche risorse per combattere le distorsioni del mercato, ma che lottano con tanta tenacia per un futuro nel quale ai loro figli sia permesso di vivere del loro lavoro di coltivatori di caffè.

Marcello Pastonesi