Festival del Cinema Cittŕ di Spello e dei Borghi Umbri
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La mostra fotografica su "La Dolce Vita" apre
La Primavera del Cinema Italiano 2010


La mostra fotografica su
La Primavera del Cinema Italiano apre la sua quarta edizione con una straordinaria iniziativa: la mostra fotografica sul film "La Dolce Vita", in esposizione al Museo Nazionale del Cinema di Torino. E’ la prima volta che le 160 fotografie scattate negli anni Sessanta, un periodo fortunato per il cinema italiano, si spostano sul territorio nazionale. Dal 28 maggio al 20 giugno le istantanee saranno fruibili al pubblico presso la Casa delle Culture di Cosenza.

Gli scatti in bianco e nero, messi in mostra in occasione del 50mo anniversario della "Dolce Vita", riproducono i momenti irripetibili rubati sul set del capolavoro di Federico Fellini e aprono a un interessante spaccato dell’Italia dell’epoca. Le firme delle foto sono di due maestri della fotografia: Marcello Geppetti e Arturo Zavattini.

L’iniziativa, realizzata con la collaborazione di Solares Fondazione delle Arti (Parma) e curata da Massimiliano Di Liberto e da Alberto Barbera, direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino (che ha sede presso la Mole Antonelliana), apre ufficialmente la Primavera del Cinema Italiano, promosso dall’associazione Le Pleiadi (presieduta da Pino Citrigno) che conoscerŕ il suo culmine nei giorni di programmazione in cui č prevista la partecipazione di artisti nazionali, dal 14 al 17 giugno 2010. L’iniziativa č patrocinata da: Regione Calabria, Provincia di Cosenza, Comune di Cosenza, Fondazione Carical.

Ospitare la mostra a Cosenza č un evento importante per l’intero Mezzogiorno, non č stato facile averla. E’ una circostanza di assoluta rilevanza internazionale” commenta il direttore artistico della Primavera del Cinema Italiano, Alessandro Russo.

Le oltre 140 istantanee sono in larga parte poco conosciute in Italia perché prevalentemente pubblicate da giornali e riviste straniere.
Alle immagini “rubate” da Geppetti per le strade e nei locali notturni romani, si contrappongono le 28 fotografie, scattate nei momenti di pausa del set della “Dolce Vita” di Fellini, dall’operatore Arturo Zavattini, figlio del grande Cesare e operatore alla macchina del film, quasi del tutto inedite perché gelosamente conservate sino ad oggi dal suo autore nel proprio archivio privato.

La mostra č completata da un catalogo edito dal Museo Nazionale del Cinema, che comprende –oltre a tutte le fotografie in mostra e all’introduzione di Alberto Barbera (direttore del Museo Nazionale del Cinema) e di Stefano Caselli (presidente della Fondazione delle Arti Solares) – due saggi critici di Tullio Kezich e Rocco Moliterni.

Cosě il direttore del Museo Nazionale del Cinema, Alberto Barbera, commenta il lavoro dei due professionisti che offrono gli scatti nella mostra dedicata alla Dolce Vita: “Zavattini rubň pudicamente alcune immagini nelle pause del set e il risultato – nella sua voluta e, vorrei dire, ricercata semplicitŕ – č tanto piů straordinario in quanto ci rivela istanti insospettati di una lavorazione che molti di noi avrebbero probabilmente immaginato diversa. Geppetti fece invece al meglio il suo lavoro di ladro di privacy, documentando la dolce vita vera che si svolgeva sotto gli occhi di tanti comprimari, testimoni e comparse, in quel grande circo Barnum in cui si era trasformata Roma, invasa da star e starlette provenienti un po’ da ogni parte, ma soprattutto da Hollywood. Le une e le altre, contrapposte e mescolate insieme, crediamo possano contribuire a restituirci un ritratto singolare e una testimonianza preziosa di un film e di un’epoca per molti versi assolutamente memorabili”.

24/05/2010, 15:53