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Jeremy Irons: "Confesso di osservare l'Italia con amore
e stupore, ma non ho ancora capito come funziona!"


Jeremy Irons:
Dal cinema alla politica, dagli amori al teatro. Dopo gli incontri di questa stagione, con Susan Sarandon, Paul Schrader e Wes Anderson, a scaldare ieri sera la platea dell'Auditorium Parco della Musica di Roma è stato l'attore Jeremy Irons, ospite del format “Viaggio nel Cinema Americano”. Stuzzicato dalle domande di Antonio Monda e Mario Sesti, ideatori di un evento che negli anni ha visto intervenire numerose stelle del cinema del calibro di Tim Burton, Spike Lee e David Lynch, il premio Oscar per “Il mistero Von Bulow” di Barbet Schroeder ha raccontato come iniziò la sua carriera nel mondo della recitazione: "La mia grande fortuna è stata quella di poter lavorare molto in teatro, un luogo che ti offre grande tranquillità e la possibilità di sperimentare. Oggi è tutto molto diverso, lo vedo con mio figlio che dopo pochissimo teatro si è lanciato nel cinema, territorio di ampio dominio pubblico, dove se sbagli è difficile rimetterti in carreggiata".

Come nei precedenti incontri, sono stati proiettate numerose clip e quella tratta da “Mission”, è stata l'occasione per parlare del suo rapporto con Robert De Niro: "All'epoca era veramente lento e chiedeva di ripetere i ciak innumerevoli volte. Quando arrivai sul set si rivelò insoddisfatto della scelta, poiché non accettava di dover lavorare con un attore con una formazione come la mia. Con il passare dei giorni l'antagonismo crebbe fino a che non scoppiò una lite furibonda, placata grazie al nostro produttore. Da allora siamo diventati grandi amici".

Tra i tanti film di una carriera trentennale, quello che lo rende più orgoglioso è quel “Lolita” di Adrian Lyne che per due anni pensò di non voler interpretare: "Scelsi di non vedere la versione di Kubrick, ma lessi il romanzo di Vladimir Nabokov e decisi di dare al mio “Mr. Humbert” un qualcosa di positivo". Poi una frecciata alla politica italiana :"Molti trovarono pazzesco che potessi far piacere un personaggio malvagio, ma credo che nel mondo esistano persone in grado di commettere gesti tremendi risultando comunque simpatiche, e se non sbaglio qui in Italia avete un Presidente del Consiglio che ne è la dimostrazione". Del resto l'interesse di Irons riguardo la politica internazionale è cosa nota e il suo sostegno al Partito Laburista ne è la dimostrazione: "In passato sono stato al loro fianco, ma poi mi hanno deluso quando hanno smesso di ascoltare i propri elettori. Credo che la gente si stia disamorando della politica perchè si è resa conto che a muovere i loro destini siano in realtà i finanzieri e il capitalismo sfrenato". Tante le domande al termine del lungo incontro, ma prima di salutare il pubblico romano, una cinica risposta a chi gli chiede di ritornare sull'attualità del nostro Paese: "Confesso di osservare l'Italia con amore e stupore, ma non ho ancora capito come funziona!".

26/05/2010, 09:11

Antonio Capellupo