"Tutte le Barche a Terra": un piccolo gioiello
firmato da Chiara Idrusa Scrimieri
“
Quel carretto passava e quell'uomo gridava gelati”. Erano gli anni '70 e così cantava Battisti in quello che divenne un classico della musica italiana, “
I giardini di marzo”. Ci sono quartieri nel sud Italia, in cui il tempo sembra essersi fermato, posti dove il gelataio passa ancora tra diroccati vicoletti per la gioia di bambini e anziani. Questa è la Gallipoli raccontata da
Chiara Idrusa Scrimieri in “
Tutte le Barche a Terra”, in concorso per il premio “
Casa Rossa” della ventottesima edizione del
Bellaria Film Festival. Le immagini del lavoro portato avanti anche grazie al contributo di “
Ipotesi Cinema” di Ermanno Olmi, catapultano lo spettatore all'interno di una sorta di roccaforte che ha scelto di combattere un progresso ormai incontrollabile, attraverso la conduzione di una sana vita . Si susseguono immagini contemporanee che richiamano tempi passati, dove le anziane insegnano alle bambine a fare la pasta, dove il barbiere pulisce il suo rasoio su vecchie schedine del totocalcio e dove i pescatori continuano ad intonare Fred Bongusto e Jimmy Fontana. Ma la crisi sembra non risparmiare nemmeno gli isolani salentini e il fatto che le barche rimangano a terra è il segno tangente che anche il mondo della pesca non se la stia passando tanto bene.
04/06/2010, 16:47
Antonio Capellupo