Note di regia del film "Giochi d'Estate"
Il film è basato su numerosi contrasti che ritengo singolari e che rendono la valenza della storia universale. La storia è ambientata in un campeggio – un mondo provvisorio, transitorio – racconta dei destini di gente semplice, come quella che potremmo incontrare in un supermercato ; vicende che queste persone vivono con momenti di grande intensità.
La provvisorietà viene sottolineata dalla scena in cui la famiglia di Nic sposta la propria tenda, mentre dall’altra parte la stabilità del bungalow di Marie si rivela solo apparente, dato che cela il mistero del padre.
Il film racconta di due coppie, una giovane (Nic-Marie) e una adulta (Adriana-Vincenzo). La leggerezza della vacanza al mare, con il vento che soffia tra le dune e la luce sempre diversa, contrastano con l’importanza vitale degli eventi che le due coppie si trovano ad affrontare. La banalità dei personaggi, la loro scarsa stabilità, la loro apparente ordinarietà sono in contrasto con la dimensione drammatica di ciò che si svolge nel loro intimo, perché alla fine della vicenda la vita di Nic e Marie cambierà per sempre, mentre per Vincenzo e Adriana tutto rimarrà invece come prima.
Nic non sopporta di avere il padre che ha, deve liberarsi di lui, ma nello stesso tempo riconosce l’importanza della figura paterna, perché alla fine accompagnerà Marie sulla tomba del padre morto. Fin dalla prima scena Vincenzo teme che sua moglie possa lasciarlo, eppure, alla fine – sporco e malmesso – le chiede di lasciarlo. Sia Nic che suo padre sono capaci, a modo loro, di gesti eroici.
Il racconto sceglie uno sguardo tra l’affettuoso e il rammaricato sulla vita, sugli adulti con i loro limiti e impedimenti e sui bambini con i loro bisogni e le loro possibilità ancora intatte. Vedo gli adulti come barche per metà sott’acqua, che però non si rovesciano, oggetti in posizione precaria, che non si muovono quasi più, mentre Nic e Marie e anche gli altri bambini sono sempre in movimento con le loro biciclette, le scorrerie selvagge attraverso il campo di mais e nel loro ultimo viaggio in gommone. I bambini sono come pescatori di perle e il film si muove con loro. Questa è una parte, ciò che imprime al film il movimento in avanti. L’altra parte consiste in quattro momenti specifici che vorrei infine citare.
Il film ci fa riflettere su ciò che l’altro ci dà nella vita, su ciò che le persone possono scambiarsi tra loro. Racconta di violenza e disperazione, di menzogna e rabbia, della solitudine del singolo. Eppure vi sono anche momenti in cui avviene uno scambio e che hanno, per chi vi è coinvolto, un effetto liberatorio: per Adriana è la corsa in moto con il vento tra i capelli. Per Vincenzo è il momento nella palude, quando sua moglie lo lava con gesti lenti (invece di lasciarlo). Marie vive questo momento sulla tomba di suo padre, alla luce tremolante del mozzicone di candela, Nic infine può mandare un sospiro di sollievo quando Marie gli strizza i propri capelli bagnati sulle spalle arrossate dal sole e alcune gocce gli scivolano lungo la schiena.
Quattro momenti senza parole, che toccano i sensi con intensità inaspettata. Il film renderà questi momenti più esclusivi, come se durante la loro durata non vi fosse al mondo nulla di più importante.
Nic, che cerca per tutto il film di dimostrare che non prova niente, alla fine sperimenta il contrario. Sente la vita che lo attraversa e accetta questo sentimento; sente tutto, il vento, le onde, le gocce d’acqua sulla schiena, la presenza di Marie.
Anche ciò che prova Marie al cimitero è qualcosa che non poteva prevedere. Il film metterà in risalto questi momenti in cui avviene veramente uno scambio, anche se all’esterno non trasparirà molto : sguardi, sentimenti, una candela accesa. Il viso rilassato di Adriana, rivolto verso il paesaggio bruciato dal sole che scorre accanto alla motocicletta. La schiena sporca di Vincenzo e una mano che lo lava con l’acqua limpida.
Un film che punta lo sguardo sui momenti dolorosi, su esperienze che fanno male ma anche con brevi momenti dove la vita si rispecchia nella sua sconvolgente bellezza.
Rolando Colla