Note di regia del documentario "Ho fatto il mio coraggio"
Ho girato il film in solitudine, senza equipe, un po’ a causa del budget davvero modestissimo, ma anche perché ormai mi sono abituato a vivere così l’esperienza documentarista. Ho trovato incredibile, magica l’apertura delle persone che ho ripreso, sincera, emotiva e spontanea. È questo che rende straordinaria l’esperienza del documentarista. Questo film si inserisce in una sorta di trilogia in cui racconto storie di donne di culture popolari e marginali, spesso emigranti, che sognano l’amore come una diversa realtà sociale. Trovo che sia una grande sfida quella di portare nel documentario i sogni, i ricordi, le emozioni, tutte cose che spesso deleghiamo al cinema di fiction.
Giovanni Princigalli