Laura Halilovic si racconta in "Io,
la mia Famiglia Rom e Woody Allen"
In concorso premio Doc/It arriva "
Io, la mia Famiglia Rom e Woody Allen", il lavoro di 53 minuti di
Laura Halilovic, torinese di 21 anni dalla numerosa e quasi "gagé" famiglia rom. Anche le aspirazioni della Halilovic sono da stanziale: niente marito per ora e una voglia matta di fare la regista. E proprio intorno alla sua famiglia (tra repertorio personale e nuove interviste) ha imbastito, con l'aiuto di
Davide Tosco e
Nicola Riondolino, la sua opera prima, andando tirar fuori pregi e difetti dei rom in Italia.
Il suo personaggio di riferimento, come dice il titolo, è Woody Allen che la strego da bambina con uno dei suoi film visto in tv. E proprio l'ironia è l'arma migliore della Halilovic, anche se ancora troppo frenata da quella retorica che accompagna spesso i giudizi, da ambo le parti, sulle odierne vicende dei nomadi.
La domanda che fa nascere il documentario è: perché non tutti i rom riescono a integrarsi come la famiglia di
Laura Halilovic, mantenendo le tradizioni ma evitando quelle abitudini causa di tanti attriti con gli indigeni?
L'operazione comunque sembra riuscita,
Laura Halilovic ha le idee chiare e spesso anche originali e se riuscisse a copiare il suo Woody nei caustici giudizi sul proprio mondo, riuscirebbe a fare un lavoro utilissimo per tutta la comunità. E' giovanissima e ha tempo per superare qui comprensibili affetti che spesso limitano l'azione di un autore.
Il documentario è stato prodotto con la collaborazione di Rai Tre, sempre attenta a favorire documentari che scavano, anche con leggerezza, nelle realtà emarginate del nostro paese.
17/10/2010, 10:52
Stefano Amadio