Note di regia del documentario "I Racconti della Drina"
A volte una falena cerca un caldo rifugio in casa. Esce improvvisa dalla nebbia che la cela e poco dopo è lì, attorno alla vecchia lampada, che rischia la vita.
Chi per anni ha vissuto una terra e ogni sera, prima di addormentarsi, ne sente l’odore lontano, forse non potrà mai raccontarla, perché la sente troppo sua senza che lo sia. Forse cercherà sempre di costruirne il racconto sfiorando, solo ogni tanto, quel profondo desiderio che gliela rende palpabile e prossima in ogni istante, e insieme sfuggente.
Questo film è figlio di questa sfida, e di domande, che mai troveranno risposta. Domande di una vita che mi costringono a raccontare una storia, che è la mia, senza esserlo mai stata, se non per un istante. Domande che mi invitano a costruire sguardi incrociati tra uomini e donne che non si sarebbero mai incontrati se non fossero stati inseriti su una time-line, senza corrente di tempo (che non esiste) e di luoghi.
Sguardi, che mai si sarebbero incontrati, per un attimo si sono amati e hanno dialogato.
Questo film è figlio del tentativo di anni di ricostruire epiche che si negano, quotidiani vivi e pulsanti in grado di parlarci dei nostri ricordi, della nostra memoria, di come avremmo potuto essere “se” e dell’odore dei camini, quando il sole scende e la nebbia illeggibile si solleva su case e moschee.
Andrea Foschi e
Marco Neri