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"El Sicario Room 164": l'agghiacciante storia
della vita di un sicario messicano


In una stanza di un motel, la 164, simile a quelle che si vedono nei film americani, un uomo coperto da velo nero a rete narra l'agghiacciante storia della sua vita. E' uno spietato sicario messicano, autore di rapimenti ed omicidi, che con un quaderno in mano descrive i suoi venti anni trascorsi al servizio dei narcos. Il protagonista ha ucciso centinaia di persone, è esperto in torture e rapimenti, ha lavorato per molti anni come comandante della polizia statale del Chihuahua ed è stato perfino addestrato dall’FBI. Mai accusato di alcun crimine ora vive, libero ma con una taglia di 250.000 dollari sulla sua testa, dopo aver tradito la fiducia del "clan". Questa è la vicenda narrata da Gianfranco Rosi nel documentario "El Sicario Room 164", prodotto da Les Films D'Ici, 21 One Productions, Robo Films in collaborazione con ARTE France e CNC.

Il regista non usa il classico metodo dell'intervista, per scoprire i segreti del malavitoso, ma lascia l'uomo libero di raccontarsi. Rosi non giudica nemmeno le sue azioni, non usa voci fuori campo, ma lascia che lo spettatore si faccia coinvolgere da una rappresentazione simile a una "piece teatrale". L'affresco che emerge del sicario è quello di una persona colta, lucida, fredda, razionale, che riesce a sedurre l'interlocutore con i suoi racconti fino ad arrivare ad un epilogo inaspettato e struggente.

Il documentario è tratto dal saggio "The Sicario" di Charles Bowden, pubblicato nel 2009 su “Harper’s Magazine”. E' stato lo stesso scrittore a mettere in contatto Rosi con il "sicario".


Incontro con Gianfranco Rosi - prima parte


Incontro con Gianfranco Rosi - seconda parte


20/11/2010, 15:03

Simone Pinchiorri