Speciale BIF&ST 2011 - "Sorelle Mai": un
film originale, anomalo e sperimentale
Marco Bellocchio ha preso parte al
Bifest, presentando la sua ultima fatica (vista finora “
fuori concorso” solo all’ultima
Mostra Cinematografica di Venezia). E’ una storia di fughe e ritorni quella che vive la famiglia di "
Sorelle Mai", il film di Bellocchio frutto di svariati anni di corsi e laboratori del suo progetto
Fare Cinema e ora finalmente ultimato e pronto per essere presentato al pubblico.
A Bobbio le anziane zie Letizia e Maria Luisa (
Bellocchio) assistono al continuo andirivieni dei propri nipoti: Giorgio (
Pier Giorgio Bellocchio) che si prende amorevolmente cura della nipote Elena, si fa scappare un matrimonio e forse mille altre possibilità a causa della sua indole irrequieta; Sara (
Donatella Finocchiaro), madre inizialmente assente di Elena, cerca e trova la sua grande chance per poter dare una svolta alla propria carriera di attrice di teatro e vorrebbe portare con sé la figlia a Milano, ma è a Bobbio che si trova sempre a tornare. Attorno a loro vivono e assistono altrettanto inermi Gianni, amministratore, consigliere, ma soprattutto fidato amico di famiglia e infine, seppur fugacemente, una giovane docente (
Alba Rohrwacher) inquilina per caso sotto il tetto delle zie, alle prese con uno scrutinio di difficile soluzione.
“
Sorelle Mai” è un film originale, anomalo e sperimentale per più di un motivo e fin dalla sua nascita. Si tratta di un lungo work in progress, nato negli anni Novanta e consolidatosi attorno al progetto
Fare Cinema, l’insieme di laboratori e incontri che lo stesso Bellocchio ha organizzato per anni, d’estate, a Bobbio e nelle zone limitrofe sui colli piacentini. A partire da un semplicissimo plot di base, le vicissitudini di una famiglia, i cui membri sono gli stessi parenti del regista (le due sorelle, il fratello Alberto e i figli compresa la piccola Elena) sono state girate, negli anni, le varie sequenze da cui poi è venuto fuori questo film “a puntate” del tutto assimilabile a un album composto da istantanee sfuocate ma significative, capaci di rendere i cambiamenti inferti dal tempo che inesorabilmente scorre, trasformando le persone e le relazioni affettive.
25/01/2011, 08:34
Battista Passiatore