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"Gianni e le Donne": un'attenta analisi psicologica sulla mezza età


Gianni Di Gregorio racconta la storia di un uomo alla ricerca di una nuova esperienza sessuale nella sua commedia "Gianni e le Donne", la sua opera seconda dopo l'ottimo esordio di "Pranzo di Ferragosto".


Riguardo al passare degli anni e all'irreversibile arrivo della terza età, Woody Allen afferma: "Sono decisamente contrario alla vecchiaia. Penso che non la si debba raccomandare a nessuno". Questa massima pare sposarla pienamente Gianni, sessantenne da poco finito in pensione e da quel momento succube del mondo femminile che lo circonda, una figlia che lo tratta da amico, una moglie che lo considera poco più di un autista e un'anziana madre che lo chiama solo per sistemare il televisore. Ma quando un amico avvocato gli fa notare che oggigiorno anche un ottantenne può permettersi un'amante, Gianni comincia a rifletterci seriamente: forse ancora non è tutto perso.

A distanza di due anni dal fortunato esordio con “Pranzo di Ferragosto”, Gianni Di Gregorio torna ad esplorare l'universo femminile con “Gianni e le Donne”, nelle sale italiane a partire dall'undici febbraio. Se nel film d'esordio, il protagonista da lui stesso interpretato, avrebbe fatto carte false pur di liberarsi del gruppo di anziane signore, colpevoli di avergli invaso casa in piena estate, questa volta la “missione impossibile” è ritrovare quel fascino da troppo tempo finito in letargo e sfoderarlo dinnanzi a donne di ogni genere. Ma basteranno un abito nuovo e un po di fitness per far colpo su vecchie fiamme o giovani vicine? Pur mantenendo i toni leggeri della commedia, Gianni Di Gregorio non disdegna un'attenta analisi psicologica sulla mezza età, su chi sembra sentirsi estraneo in casa propria, ma allo stesso tempo teme di uscirne, con il rischio magari di trovarsi a condividere una panchina con anziani signori, e tra loro confondersi. Girato a Trastevere, quartiere in cui il regista è nato e cresciuto, il film ha il pregio di riuscire a raccontare la storia di un uomo alla ricerca di una nuova esperienza sessuale, giocando solo sulle allusioni e senza mai prestare il fianco alla volgarità, elementi che sembrano renderlo un diretto discendente della vecchia commedia all'italiana. E chissà che sia stato proprio questo ad aver convinto i selezionatori della Berlinale ad inserirlo nella sezione Special...

05/02/2011, 12:54

Antonio Capellupo