Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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"Destino e finitezza", tutto il cinema di Valerio Zurlini


"Non sono un proletario. Sono di un mondo borghese. E la borghesia ha altri problemi e altre istanze".

Parole dello stesso Valerio Zurlini, poste in quarta di copertina per far capire subito chi era e cosa raccontava uno dei più grandi registi "sottostimati" del dopoguerra italiano, un autore che avrebbe meritato di essere sugli altari insieme ai "soliti" Fellini, Visconti, De Sica e Rossellini, e che invece è stato per lungo tempo dimenticato.

Il merito di questo volume a cura di Enzo Di Mauro e Giancarlo Mancini è soprattutto questo, aver dato lustro alla carriera di Valerio Zurlini.

Otto saggi (firmati anche da Silvia Tarquini, Anton Giulio Mancino, Franco Cordelli, Alessandro Borri, Massimo Raffaeli ed Edoardo Zaccagnini) dedicati a vari aspetti del suo cinema, e non poteva mancare un testo sul film forse più importante del regista, "La prima notte di quiete" con Alain Delon e Lea Massari.

Un testo importante questo "Destino e finitezza", da cui partire per iniziare la riscoperta di Zurlini, "un cavaliere solitario, mite e combattivo".

09/04/2011, 11:36

Carlo Griseri