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AURELIANO AMADEI: "20 Sigarette" e decine di festival e premi


"La magia del cinema è trovarsi in sala con altre 1000 persone e provare le stesse emozioni". Intervista con il regista di "20 Sigarette", il film autobiografico di Aureliano Amadei che ha ottenuto ben 8 candidature ai David di Donatello.


AURELIANO AMADEI:
Aureliano Amadei, regista di "20 Sigarette"
Aureliano Amadei, in attesa dei David di Donatello dove è candidato come miglior regista esordiente, porta il suo film "20 Sigarette" in giro per i festival di mezzo mondo.

"Una tournée costante e permanente partita l'8 settembre, data per altro abbastanza simbolica, e che fortunatamente continua a portarmi in giro, in Italia e nel mondo".

Hai da poco vinto il Premio Mario Verdone , che era un docente universitario, e il Premio Agis Scuola, cosa significa questo rapporto con i ragazzi?

"Grandi soddisfazioni perché ultimamente c'è il bel costume di coinvolgere molto gli studenti e di fare una sezione dedicata ai ragazzi; per me sono momenti speciali".

Fra poco i David di Donatello: quanto ci tieni?

"Io tengo soprattutto ad una cosa: che le 8 nomine ottenute da 20 sigarette sono per noi già una grandissima vittoria, e poi rappresentano un forte segnale" dice Amadei "Noi abbiamo portato ai David tante persone che si affacciano a questa esperienza per la prima volta; io ovviamente, come opera prima, ma anche il direttore della fotografia che ha 38 anni, il montatore anche, e tutti si confrontano e competono con i mostri sacri del cinema italiano. Vinicio Marchioni il protagonista, se guardi la cinquina degli attori fa paura. Abbiamo la soddisfazione e la responsabilità di dare una svecchiata a questa cerimonia che è importantissima per noi del mestiere".

A Cosenza la consegna del premio Agis scuola in una grande sala nel centro storico, cosa hai provato?

"Ho assaporato il valore di questi mono-sala dei centri storici. Un cinema enorme da 800 posti dove ho capito, dopo anni di cinema sul set a vario titolo, che i film hanno bisogno di una militanza cinematografica. Nulla a che vedere con la politica, con l'etica e con tutto questo. Conta la riscoperta del piacere del cinema che non è il grande schermo, la qualità delle immagini, il sonoro potente ma l'esperienza umana che si prova a vedere un film insieme ad altre 800 persone. Il cinema può sopravvivere soltanto così, con centinaia di persone che ridono, piangono e respirano insieme creando un'esperienza unica".

Un'esperienza unica, come la sua narrata in "20 Sigarette", che tanto successo sta ottenendo in tutti i Festival e che fa decisamente onore al nostro cinema.

29/04/2011, 16:06

Stefano Amadio