Da Sodoma a Hollywood: "Augusta" racconta Torino
con la storia delle sue drag queen

La storia recente di Torino (Augusta Taurinorum per i romani, da cui il titolo: "Augusta non è una nuova drag torinese!", ci tiene a precisare il regista, Enzo Facente, prima della proiezione) vista attraverso il racconto di sette drag queen che vivono e lavorano in città.

Questo l'obiettivo (riuscito) di "Augusta", un documentario divertente e fresco che racconta la "città grigia" per antonomasia attraverso i suoi reali colori, il rosa soprattutto: "Se vedi Torino grigia è perché sei grigio dentro, vedresti grigia anche New York!", dice Piero, uno dei personaggi intervistati.

Due generazioni e due modi diversi di esibirsi nei locali gay torinesi. Dallo spettacolo en travestì nella prima discoteca gay italiana, nata a Torino negli anni Settanta, alle parrucche variopinte delle nuove eccentriche drag queen che oggi popolano le notti torinesi.

In una sala gremita ed entusiasta, "Augusta" ha colpito nel segno, facendo ridere e riflettere il pubblico.