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"All Right, gioventù fascista", a Latina nella sede di Casapound


Un mondo e un'ideologia sempre meno lontana dai margini. Le sedi di Casapound come centri di cultura fascista, attivi nel sociale ma anche pericolosamente vicini agli estremismi violenti della cultura di destra. A Latina, una sede occupata non solo tollerata ma che sembra esser considerata dall'amministrazione come un normale punto di aggregazione giovanile.


Prima proiezione a Roma per "All Right, gioventù fascista" il documentario sulla sede Casapound di Latina realizzato da Alessandro Marascia e Giuseppe Terella.

Un film di circa un'ora che racconta le vicende di un gruppo di giovani di estrema destra che nel capoluogo pontino, come in altre parti d'Italia, hanno occupato un edificio e lì stabilito un punto di aggregazione per chi si rifà a ideali fascisti, con lo sguardo rivolto anche ai problemi sociali. Sempre vicini ai limiti della legge (primaria), i ragazzi di Casapound cercano di portare avanti un loro discorso di società più giusta, basata sui fondamenti un po' grossolani del proprio credo, come patria, famiglia, identità.

Dal documentario di Marascia e Terella, emerge l'enormità e dunque la sottigliezza di questi ideali, che riescono a coinvolgere meno della normale amicizia, o di una serata al pub o a un concerto rock. Anche la violenza fisica sembra limitarsi alle risse organizzate tra "amici" nel parterre del concerto, dove a suon di cinghiate, ci si libera degli istinti più bassi.

"All Right, Gioventù Fascista" risente di questa inconsistenza di contenuti e personaggi e si limita a seguire senza meta le tracce molto leggere lasciate nel cammino dai protagonisti. Il documentario non affonda, non fa domande scomode, non mostra immagini di grande impatto, lasciando allo scorrere del nastro il compito di raccontare. Per non essere scomodi, Marascia e Terella rischiano di scivolare nell'elementare, mostrando la faccia "normale" di ragazzi che hanno in realtà una concezione personale e alquanto estrema della vita, della società e soprattutto del prossimo.

24/05/2011, 15:43

Stefano Amadio