Al Museo Nazionale del Cinema la mostra "Magnum
sul set. Il cinema visto dai grandi fotografi"
Il Museo Nazionale del Cinema presenta
fino al 25 settembre 2011 la mostra "Magnum sul set. Il cinema visto dai grandi fotografi", un viaggio in 135 immagini nella storia de
l rapporto privilegiato che i fotografi della più grande agenzia del mondo hanno intrattenuto con il cinema, a cominciare dal secondo dopoguerra.
La mostra,
a cura di Andréa Holzherr e Isabel Siben, ci riporta sul set di capolavori quali "Luci della ribalta" di Charlie Chaplin, "Quando la moglie è in vacanza" di Billy Wilder, "Gioventù bruciata" di Nicholas Ray, "Improvvisamente l’estate scorsa" di Joseph L. Mankiewicz, "La battaglia di Alamo" di John Wayne, "Il processo" di Orson Welles, "Gli spostati" e "Moby Dick, La balena bianca", entrambi di John Huston, "Zabriskie Point" di Michelangelo Antonioni, "Il pianeta delle scimmie" di Franklin J. Schaffner, "L’importante è amare" di Andrzej Zulawski, "Morte di un commesso viaggiatore" di Volker Schlöndorff.
Gli scatti, tratti da famosi reportage che documentano la lavorazione dei singoli film,
non sono semplici foto di scena ma “foto sulla scena”, secondo la definizione di Paolo Mereghetti, autore del saggio introduttivo al catalogo della mostra.
La mostra, collocata come di consueto nella suggestiva Aula del Tempio del Museo Nazionale del Cinema, è arricchita dall’esposizione dei manifesti originali dei 12 film (provenienti dalle collezioni del Museo) e da
una videoinstallazione che proietta in loop sette cortometraggi, ideati e realizzati da Francesco Pistoi e Alessandro Tannoya per SuperleggeraRecord, accompagnati da una colonna sonora composta appositamente da Francesco Pistoi e Pier Paolo Peretti Griva.
La Magnum è una delle più prestigiose agenzie fotografiche del mondo, fondata nel 1947 da Robert Capa con la complicità di Henri Cartier-Bresson, David "Chim" Seymour e George Rodger, non appena dismessi i panni del reporter di guerra che li resero famosi.
A completamento della mostra, un catalogo edito da Silvana Editrice, con l’introduzione di Alberto Barbera e un saggio critico di Paolo Mereghetti e Stefano Boni.
"Ciò che contraddistingue il lavoro dei fotografi della Magnum è
la capacità di osservare il mondo illusorio della realtà ricreata dal cinema con passione ma senza deferenza né compiacimento, servendosi della propria onesta e libertà creativa come di un grimaldello per scardinare le regole non scritte che vigono sul set. E’, cioè, in assenza di precisi vincoli contrattuali,
la capacità di cogliere l’atmosfera caratteristica di quel set più che il contenuto del film, i rapporti fra gli attori e la troupe più degli aspetti glamour, i momenti di pausa più che l’azione", ha detto Alberto Barbera, Direttore del Museo.
27/05/2011, 08:08
Carlo Griseri