Fondazione Fare Cinema
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Al Premio Amidei 2011 la mostra "Uomini
con la macchina da presa (1920-1990)"


Al Premio Amidei 2011 la mostra
Il Premio Internazionale alla Migliore Sceneggiatura Cinematografica Sergio Amidei, in programma dal 14 al 23 luglio prossimi a Gorizia, si riconferma ancora una volta palcoscenico ideale per parlare di scrittura per il cinema nella sua accezione più ampia, sia essa sceneggiatura, critica, ricognizione monografica o racconto visivo…

Dal 5 al 24 luglio Gorizia ospiterà – nell’ambito degli eventi collaterali proposti dal Premio Amidei - la mostra "Uomini con la macchina da presa" a cura di Lorenzo Pellizzari. Ospitata in diverse locations - Palazzo del Cinema, Mediateca Provinciale Ugo Casiraghi, Foyer del Kinemax – la mostra intende offrire in una carrellata di 55 immagini un racconto parziale dello speciale rapporto tra l’homo filmans – regista, operatore – e la macchina da presa. In via d’estinzione o destinato a cambiare radicalmente nel tempo, così nelle parole di Lorenzo Pellizzari: "Questo vuol essere un omaggio all’homo filmans, una specie a rischio di estinzione da quando alla ripresa dal vero si sono sostituiti gli effetti in post-produzione, da quando il calore della mdp si è spento nel freddo del video, forse addirittura da quando la pellicola non s’infiamma più. Avrebbe a che dirne il suo primo cantore, il pioniere Dziga Vertov di Čelovek s kino-apparatom, che celebrò la simbiosi tra uomo e macchina. Queste 55 immagini ne documentano solo l’accostamento, insieme all’evoluzione del mezzo lungo un settantennio del nostro immaginario, evoluzione che non sempre si accompagna a quella della specie in questione. Immagini raccolte affettuosamente quanto casualmente nel tempo e ora qui proposte senza alcuna ambizione di completezza ma con invariato affetto per coloro che hanno posto in opera il marchingegno, oltretutto per interposta persona, come vuole una delle tante contraddizioni del termine regìa (e chi mai è il vero autore del film, politique a parte?). Non sono infatti molti i registi che hanno effettiva conoscenza della tecnica, che manifestano più di qualche curiosità per il mezzo, che non temono addirittura che la macchina tradisca la loro visione dello spettacolo del mondo. Ma tutti amano farsi cogliere accanto a essa, come rivendicandone la padronanza e disporne il servizio. Una forma di promozione come tante e ultimamente anche una forma di pubblicità “panvisionaria”, come vuole il marchio di fabbrica più diffuso. Ma anche, per noi, un modo di rivisitare tanti storici set, dove la macchina, spesso al centro dell’immagine, non riesce a far dimenticare altre centralità".

Molte altre le proposte in calendario al Premio Internazionale alla Migliore
Sceneggiatura Cinematografica Sergio Amidei
. In un’edizione votata all’internazionalità e al métissage culturale e stilistico, accanto ai già consolidati Premio Internazionale alla Migliore Sceneggiatura, al Premio all’Opera d’Autore e al Premio opera Prima, la programmazione di quest’anno prevede numerose sezioni di approfondimento come Italia 150: Scritture di una nazione - ricognizione tra ieri e oggi del cinema italiano e delle sue pellicole più originali dedicate al Risorgimento – Italia 150: La scrittura migrante - una selezione di film originali di registi stranieri e migranti che operano in Italia e che costituiscono la prima generazione di registi del métissage italiano – e l’attesissima retrospettiva integrale della filmografia di Truffaut regista, sceneggiatore, critico resa possibile grazie alla preziosa collaborazione con l’Ambasciata di Francia - Servizio Culturale. A completare l’indagine nell’opera di Truffaut, l’attesa presentazione del secondo volume postumo del critico Ugo Casiraghi (dopo "Naziskino", pubblicato nel 2010), dal titolo "Vivement Truffaut!", curato da Lorenzo Pellizzari con prefazione di Walter Veltroni.

12/07/2011, 12:23