Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Note di regia del documentario "Black Block"


Note di regia del documentario
Nel 2001 a Genova, la politica ha di fatto delegato alle FFOO il compito di fermare un movimento sociale che stava esplodendo in tutto il mondo.
"Black Block" nasce dall’intenzione di raccontare come la repressione delle FFOO abbia controllato le vite, i desideri e le passioni di coloro che hanno vissuto in prima persona la storia di questi ultimi dieci anni, dalla nascita del movimento (Seattle) alla sua massima partecipazione (Genova).
Ho voluto ripercorrere la vita del movimento attraverso 7 interviste ad alcune parti offese costituitesi al processo Diaz e Bolzaneto, che hanno vissuto l'episodio più violento mai attuato dalla polizia italiana, il blitz al complesso scolastico Diaz. E restituire la partecipazione dei tanti manifestanti venuti a Genova durante giornate del G8, che in forma diversa portano ancora oggi una ferita aperta.
Lo shock è stato improvviso quanto devastante, ha lasciato un segno nell’intimo. Per ritrovare il senso della propria vita, alcune parti offese sono dovute ripartire da zero. Il trauma subìto le ha obbligate a darsi delle risposte e i processi sono stati l’occasione per poter rinascere un'altra volta.
Il luogo del racconto è la città di Genova.
La stanza dell’intervista è il luogo "astratto" che meglio rappresenta lo stato d'animo di ciascuna parte offesa. Un elemento scenografico a ricordare le 7 storie diverse.
Le riprese esterne restituiscono alle parti offese un’altra Genova, perché qualcosa è rimasto in questa città. Il ritorno, i processi, gli amici hanno permesso di riconquistare le strade, la fiducia in sé stessi, una ragione in più per continuare a lottare.
Unica eccezione è la città di Berlino, dove vive Muli, il protagonista del documentario.
Ho scelto Muli in quanto più affine al mio punto di vista.
In Muli ho cercato quali fossero le sue motivazioni politiche, come ha vissuto quello stare insieme a Genova, la repressione fisica e psichica, e il superamento del trauma attraverso il suo ritorno in occasione dei processi.
Protagonista della sua storia, individuale e al tempo stesso collettiva, Muli ha dovuto reinventare il proprio quotidiano, cercando nuove motivazioni e scoprendo nuove forme di azione.
Oggi Muli è una delle possibili risposte alla repressione subita dieci anni fa.

Carlo A. Bachschmidt