FESTIVAL DI ROMA - il Maestro e "L'illazione" che gli rovinò la vita
Per presentare "
L'illazione" non si deve commettere l'errore di attualizzare a tutti i costi il tema. L'oggi, i collegamenti con il presente (tanto cari a molti esperti del settore) non farebbero che rovinare un'opera così onesta da sembrare ingenua.
Il film di
Lelio Luttazzi, opera prima e unica, girato nel
1972 è una fotografia di una certa Italia di quei tempi anche se a uno sguardo superficiale potrebbe sembrare soltanto l'esigenza di affrontare l'argomento giustizia, o meglio gli errori giudiziari, la fallibilità e l'impunità dei giudici.
Lelio Luttazzi, compositore, pianista nato a Trieste nel 1923, era all'apice della carriera in radio, in tv e al cinema quando venne coinvolto, per una stupida telefonata (un piacere fatto all'amico
Walter Chiari) in un giro di spaccio di stupefacenti. Dopo 27 giorni in isolamento a Regina Coeli, venne dichiarato estraneo ai fatti e rilasciato senza accuse. 27 giorni che gli cambiarono la vita; incubi notturni, frustrazione per l'ingiustizia subita e la disgrazia di venir ormai sempre associato a quella vicenda. Evento che, causato da giornalisti incapaci o a caccia di titoli
d'effetto, riportavano erroneamente il suo nome come collegato a quel caso da cui era uscito completamente pulito.
Nel 1972, dopo appena due anni dalla detenzione, scrisse e diresse questo film, "
L'illazione", che ricorda per svolgimento e ambientazione
La Panne di
Friedrich Durrenmatt, ma al contrario; un giudice invitato ad una cena prova, solo per deformazione professionale (o di personalità), a mettere sotto accusa i commensali che finiscono vittime delle sue illazioni.
Alle considerazioni filosofiche, ma molto concrete, si alternano momenti onirici e parapsicologici, con visioni di spiriti che si alternano a sogni e alla semplice realtà.
Un film dimenticato, prodotto dalla Rai che non lo mandò mai in onda, ritrovato in un trasloco dalla moglie che gli ha ridato vita dopo la scomparsa, nel 2010, del Maestro. La copia Rai, restaurata grazie al contributo di Rai5, nonostante il degrado causato dalla cattiva conservazione, mantiene quei colori tipici di certa pellicola usata nei primi anni 70, restituendo fedelmente l'atmosfera dell'epoca.
"
L'illazione", malgrado qualche ingenuità di sceneggiatura e regia, è interessante nel mostrare l'Italia di allora, con molti artisti e intellettuali che si allontanavano dalle città rifugiandosi in campagna. Un'Italia che dopo cena riusciva a discutere di argomenti interessanti e non solo a lamentarsi della vita e del proprio lavoro.
Lelio Luttazzi realizzò un film innocente, come era ancora l'Italia di allora e come lo era lui, in quella disavventura giudiziaria che gli cambiò la vita.
26/10/2011, 09:00
Stefano Amadio