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FESTIVAL DI ROMA "The dark side of the sun", il nemico sole


Il documentario di Carlo Hintermann, che sarà presentato il 3 novembre alle 20:30 nella sezione "Extra", si serve dell'animazione per parlare di una terribile patologia.


FESTIVAL DI ROMA
Alla maggior parte dei bambini capita di avere paura del buio, ma al contrario per alcuni di essi il peggior nemico si nasconde dietro alla luce, il sole.
Si tratta dei ragazzini affetti dallo Xeroderma Pigmentosum, una malattia della pelle che non permette loro di esporsi ai raggi solari, privandoli della possibilità di crescere e divertirsi all'aperto. Ma c'è un gruppo di genitori non disposti ad accettarlo, pronti a tutto pur di rendere felici i propri figli, anche a vivere di notte.

E' questo lo spunto da cui nasce "The Dark Side of the Sun" di Carlo Hintermann, in concorso nella sezione "Extra" della VI edizione del "Festival Internazionale del Film di Roma". Nello stato di New York a metà degli anni '90 è stato istituito il "Camp Sundown", un centro di ritrovo estivo dove i padri e le madri possono far vivere ai bambini un'esperienza indimenticabile, fatta di escursioni notturne, giochi, musica e tanta allegria.

All'interno del lungometraggio il regista fa coesistere due diverse anime, il documentario e il cartoon. La parte "doc" più tradizionale, costruita su interviste e immagini girate all'interno del camp, è la meno convincente, frutto della scelta molto "americana" di indugiare sulle lacrime dei ragazzini e del cercare la facile emozione con frasi ad effetto accompagnate dalle note di una musica volutamente triste.

Ciò che sorprende è invece l'utilizzo dell'animazione, spesso usata nel documentario per sottolineare qualcosa già espresso attraverso le immagini "reali", che in questo caso diventa un elemento fondamentale per l'intreccio narrativo. Hintermann trasforma i veri bambini affetti dalla patologia in personaggi che sembrano uscire a volte dalle favole visionarie di Miyazaki, altre da manga di successo come Naruto, e li immerge in una dimensione onirica dove il giorno e la notte si manifestano loro sotto mutevoli sembianze. Vittime nella vita, diventano piccoli eroi nel mondo magico animato che rappresenta i loro sogni, luogo dove nessuna macchina da presa sarebbe in grado di arrivare.

Un documentario coraggioso, che ha il pregio di mostrare la malattia con una chiave innovativa e assolutamente non convenzionale.

27/10/2011, 09:00

Antonio Capellupo