FESTIVAL DEI POPOLI Mother India, la maternità è un diritto
Anche in India, uno dei paesi più popolosi, sovraffollati e in crescita demografica del mondo sta fiorendo il mercato della fecondazione assistita.
Attraverso il racconto di
Jhuma e Niladri, coppia di sposi di Burdwan che ancora - a 8 anni dal matrimonio - non ha avuto il dono di un figlio, il documentario di Raffaele Brunetti affronta un tema che accomuna tutte le donne del mondo, a prescindere dal loro ceto, dal loro stato sociale e dal loro paese di provenienza.
Essere madre è una possibilità sempre più universale grazie ai progressi della scienza - rappresentata in India dalla dottoressa Rama, che vede nascere come "funghi" (come lei stessa dice) le sue nuove cliniche per rispondere alla domanda di fecondazione assistita.
Un'industria che è ancora più vitale in un
paese come l'India, apparentemente non toccato dal problema vista la crescita registrata negli ultimi decenni ma in cui non riuscire ad avere figli può essere fatale per una moglie, bollata come "impura" e spesso abbandonata dal marito.
Sarebbe stato questo anche il destino di Jhuma, ma l'amore del marito li porta invece a Hyderabad alla clinica Rama, a conoscere ciò che la medicina ha in serbo per loro.
Si sottoporranno a tutti gli esami necessari per risolvere il loro problema, e nel corso della loro permanenza entreranno in contatto con le dottoresse, le embriologhe, altre donne infertili e con le madri surrogate.
Girato in alta definizione e con una fotografia molto curata,
"Mother India" è un documentario toccante e riuscito, che tiene lo spettatore incollato fino al suo epilogo. 18/11/2011, 20:45
Carlo Griseri