Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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"La Sindrome di Gerber", l'inquietante paura del contagio


Apertura da tutto esaurito per il TOHorror 2011 con il film di Maxi Dejoie, girato in Piemonte.


"La Sindrome di Gerber" utilizza due dei più "classici" temi del cinema horror recente, la paura del contagio (questa in verità in uso da parecchio tempo...) e il finto documentario, ma riesce a combinarli con intelligenza e semplicità ottenendo quello che è il primo dovere di un film di questo genere: inquietare il proprio pubblico.

Sono tantissimi i virus in circolazione già oggi, e una loro mutazione in "qualcosa" di peggio è possibile. Da questo assunto di base incontrovertibile Maxi Dejoie sviluppa un mockumentary piccolo nel budget ma ottimo nel risultato.

La telecamera segue tre personaggi: in primis un dottore specializzato nella sindrome di Gerber, nuovo terribile morbo che colpisce come un semplice raffreddore e nel giro di pochi giorni trasforma gli infetti in una sorta di zombie famelici e aggressivi. Una cura non c'è (ancora, se non sperimentale e pericolosa), la paura aumenta e con essa la tensione sulle strade e tra la popolazione.

Ma ci sono anche altri due personaggi: una ragazzina contagiata dopo un'aggressione (figlia di cari amici del dottore) e un addetto alla sicurezza che si occupa di girare le strade con un furgone per ripulirle dagli infetti.

Impossibile non provare un brivido di inquietudine al primo colpo di tosse del vicino in sala: per tutti gli 88 minuti di proiezione ci si ripete in continuazione "è solo un film, è solo un film"... Peccato per la recitazione non sempre all'altezza e per gli effetti un po' limitati a causa del budget, ma "La Sindrome di Gerber" resta un ottimo esordio per Dejoie.

10/11/2011, 08:50

Carlo Griseri