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FESTIVAL DI TORINO "Il Castello", nei meandri di Malpensa


Un viaggio lungo le stagioni nelle tante e diverse facce di un aeroporto, costantemente sveglio e sempre all'erta


FESTIVAL DI TORINO
"Il Castello" oggetto del documentario di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti - in concorso a Italiana.Doc all'edizione numero 29 del Torino Film Festival - è l'aeroporto milanese di Malpensa, una struttura mastodontica e piena di regole e regolamenti, un vero e proprio mondo "altro" che i due registi hanno approcciato quasi come due naturalisti di fronte a una specie sconosciuta.

Diviso in quattro movimenti seguendo le stagioni, tra attese, partenze e arrivi "Il Castello" si concentra in particolare sulla sicurezza, aspetto fondamentale per la sopravvivenza di un aeroporto che concentra in sé ogni rischio possibile, dal terrorismo allo spaccio (spassose anche se drammatiche - ci si vergogna un po' a ridere... - le sequenze delle radiografie al paraguagio arrivato in Italia con lo stomaco pieno di ovuli di droga).

Uno stato di allerta costante che rende ogni movimento e ogni spazio teso e sempre vivo, ma in un aeroporto grande e intricato come Malpensa c'è anche chi - in attesa, una attesa che pare infinita - si ritrova a mangiare, lavarsi i panni e i capelli con grande calma e pazienza prima di ripartire.

Straniante e forse un po' lungo nella sua versione da 90 minuti (ne esiste anche una più asciutta nel formato televisivo da 53'), "Il Castello" rivela allo spettatore un mondo finora inesplorato e quasi invisibile, in cui i passeggeri "passano" e chi rimane - poliziotti, addetti alla sicurezza, impiegati... - spesso resta solo una faccia che separa dal volo, o dal ritorno a casa. Ora non più.

29/11/2011, 22:32

Carlo Griseri