FESTIVAL DI TORINO "El Arbol de Las Fresas", vivere a Cuba
Siamo a Juan Antonio, Cuba.
Il regista gira la vita quotidiana degli abitanti, tutti pescatori, registrando le azioni quotidiane, il lento procedere delle giornate tra battute di pesca, lavori domestici, giochi dei bambini e animali da nutrire.
La macchina da presa entra, senza creare tensioni, a far parte della familiarità delle persone, per nulla imbarazzate, e il regista diventa parte di loro. Poi l’uragano, forza dirompente della natura, spazza via tutto in un attimo lasciando agli abitanti l’interrogativo atroce sul senso della loro vita.
Le immagini finali di quello spazio fisico ora vuoto e silenzioso, in netto contrasto con le immagini iniziali dove gli abitanti, protagonisti sorridenti ed allegri, ci invitano ad entrare nella loro quotidianità,
sembrano fotografare perfettamente il vuoto dello stato d’animo umano nel momento del dolore e della tristezza, quando tutto sembra perduto e ci chiediamo perché.
Presentato nella sezione Italiana.Doc, “
El arbol de la fresas”, commenta il regista, “trae origine da un progetto a lungo termine, che avevo abbandonato insieme alle mie speranze di trovare una risposta plausibile alla
questione etica legata alla forma del documentario. Quando il villaggio di Juan Antonio è stato cancellato dalle mappe, improvvisamente il materiale che avevo girato ha assunto un significato sia per gli abitanti del luogo sia per me. Per questo ho deciso di montarlo.
Ho costruito il film intorno alle memorie della mia permanenza nel villaggio, con lo scopo di preservare lo spirito del rapporto peculiare che si era creato tra gli abitanti e me, il buffone con la camera”.
28/11/2011, 13:13
Luca Corbellini