SOTTODICIOTTO 2011 - "Combattere è un destino", tra camorra e rugby
Ispirato a un
fatto di cronaca opportunamente romanzato, "Combattere è un destino" di
Alessandro Guida racconta la scelta di vita di Nicola, figlio di un boss mafioso che dopo un attentato a cui è scampato (lui, ma non chi era con lui) decide di pentirsi.
Nuova vita, nuovo nome: Daniele, questa l'identità assegnatagli, va a vivere a Roma, frequenta nuove persone e conosce una nuova ragazza.
Solo una cosa lo lega alla vita precedente, la passione per il rugby, che ritrova immutata. Ma "combattere è un destino"...
Realizzato con giovani studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia e interpretato da ragazzi delle scuole superiori della zona, il mediometraggio di Guida sorprende per la sua capacità di essere credibile, con
ottime sequenze di sport e una tensione che regge per tutti i 49 minuti di durata. E i suoi interpreti - Gianluca Izzo, Alice Bartolelli, Gabriele Paradisi, Edoardo Visconti - quasi tutti alla prima esperienza, non sfigurano.
"I giovani pentiti sono un fenomeno esistente ma sono troppo poco trattati, per questo ho deciso di fare il film", spiega Guida prima della proiezione, "Ritenevo il soggetto un interessante incrocio tra film di genere criminale e film sportivo.
Sono contento di essere qui, dieci anni fa qui a Sottodiciotto venni con il mio primo corto, da qui è iniziato tutto".
La pecca principale del mediometraggio è proprio la sua durata:
49 minuti rendono il tutto difficilmente collocabile - per non dire vendibile - se non in contesti festivalieri.
Ma è un problema che sembra verrà presto risolto
: "Alcuni produttori mi hanno contattato per rigirarlo, in modo da farlo diventare un lungometraggio". Ottima idea.
15/12/2011, 11:36
Carlo Griseri