Tekla Taidelli e il suo ricordo di Silvano Cavatorta
Alla serata “
Omaggio al Cinema Milanese” al
Cinema Mexico di Milano,
Tekla Taidelli arriva con notevole anticipo, in mano un pacco di foto di
Silvano Cavatorta. Le distribuisce a chi, sul marciapiede, aspetta che si aprano le porte. Sul retro il testo della canzone colonna sonora di “
Ciao Silvano”: “
Silvano io ti dico ciao / mi chiedo solo adesso chi ci accompagnerà / Silvano io ti dico ciao / mi chiedo solo questo vuoto chi lo riempirà/ Il tuo regalo è l’arte mia / nemmeno l’ultimo saluto …”
E’ stato un legame profondo quello tra
Tekla Taidelli e
Silvano Cavatorta, docente alla
Scuola Civica di Cinema e fondatore dell’associazione culturale e del festival
Filmmaker.
“
Faccio cinema grazie a Silvano che mi aveva ammesso alla Scuola di Milano nonostante mi fossi presentata molto colorata con l’aspetto punk e con i capelli dipinti di arancione. Era una persona molto di cuore, agiva d’istinto e mi ha selezionata. Mi ha sostenuta in tutti i miei film, “Fuori vena” e “L’alveare”, quando li concludevo gli dicevo sempre “Silvano, è colpa tua!”. La moglie Laura Asnaghi, giornalista di Repubblica non mi conosceva. Mi ha chiamata per realizzare un omaggio al marito perché Silvano le parlava sempre di me. Silvano mi ha aiutata ancora una volta dall’Aldilà facendomi scegliere per realizzare questo film dedicato a lui. E’ stato un grande onore e un grande salto di qualità per il mio lavoro, ho sempre trattato temi sociali con droghe, punk e altro, questo film è più evoluto ma allo stesso tempo un po’ punk, canto una canzone punk scritta da me".
La Taidelli ha poi parlato della realizzazione del documentario: “
Ho preso le persone che lo conoscevano e le ho radunate in una cascina per intervistarle in un ambiente un po’ bucolico. C’era anche molto alcool perché volevo farle ballare, erano tutti over 50. E’ stata una festa goliardica per ricordare Cavatorta che era un combattente, un po’ eccentrico e un po’ sornione. Ho portato le persone sul tetto di un capannone a bere, ubriacarsi e ballare musica punk per ricordare la morte con allegria. E’ stato il mio urlo punk contro la morte".
Due i progetti futuri della regista: “
Ho due sceneggiature, una è ambientata a Milano, in ambito musicale giovanile e sociale, tra poco si saprà".
20/12/2011, 11:47
Ambretta Sampietro