Note di regia di "Rotta per Otranto"
L’Adriatico è un mare d’incongruenza, di mal celata diversità, i suoi porti sono tutti differenti, profondamente. Le sue lingue sono molteplici come i venti che lo rendono pericoloso. Le sue genti per secoli lontane si sono incontrate raramente per voglia, più spesso per necessità. Le sue musiche hanno percorso da sempre strade diverse. Nelle divise malconce dei tour calabresi o nei vestiti rassettati delle feste di matrimonio, coi denti d’oro a fare pendant con lo strumento e la decorazione sul cappello. Lenti dietro i santi e di corsa di paese in paese, di festa in festa. Le strade difficili e in salita dietro alle Madonne, le strade aperte in mezzo al mare con piccole barche in processione o sulle grandi navi che in una notte portano sull’altra sponda. Cercare un linguaggio comune tra le bande dell’ovest e le fanfare dell’est è impresa non facile. E’ una scommessa che diventa un progetto, di lungo corso.
Sotto il segno del mare, 15 musicisti provenienti dalle sponde adriatiche si incontrano su un’imbarcazione che in due settimane parte dal Salento e fa tappa nei principali porti d’Adriatico. In questo viaggio sperimentano l’incontro di suoni e lingue che possano trovare un comune territorio di scambio e di confronto. Condividono le difficoltà e i tempi della navigazione e dell’orientamento, nel mare di tradizioni nel quale sono cresciuti e nel quale oggi viaggiano, lentamente, cercando di parlarsi.
Si ritrovano nel porto salentino di Otranto, riportandovi un patrimonio di culture meticcie che la città ha già insito, da secoli, essendo stata meta privilegiata di approdi e invasioni, territorio di conquista e di scambio, manifesto delle culture migranti.
I concerti nei porti dell’Adriatico sono le tappe di questo percorso. Si fa scalo laddove le musiche hanno avuto da sempre la possibilità di viaggiare e di cambiare. Nei porti dell’Adriatico si incontrano le genti che arrivano e partono, portandosi dietro facce e lingue che ancora oggi vivono una mutazione continua, alla perenne ricerca di un approdo possible.
Mattia Soranzo