"Ainom", la difficile integrazione di una ragazza eritrea
E'
un film produttivamente piccolo ma riuscito "Ainom" di Lorenzo Ceva Valla e Mario Garofalo, la storia di una ragazza eritrea (il suo nome dà il titolo all'opera) trasferitasi in un paese di montagna al confine con la Francia per fare da badante a un'anziana signora.
Alla morte di lei,
riceve le (pressanti) attenzioni del figlio Enrico, instabile e violento, e diventa la sua fidanzata per poter mantenere il lavoro nel negozio e inviare soldi a casa, al marito e al figlio. A offrirle sostegno il Maresciallo dei Carabinieri Mario, fratello di Enrico, anch'egli innamorato di lei.
Un incidente sulla neve, una fuga programmata, una pistola, clandestini al confine braccati: sono questi gli elementi che nella seconda parte del film fanno diventare "Ainom" quasi un thriller, una pellicola che regge il ritmo e la suspense fino alla fine.
Attori poco noti ma in parte -
forse Enrico Olocco, che interpreta il violento Enrico, in alcuni momenti è un po' troppo sopra le righe -
ambientazione insolita (di "gialli montanari" viene in mente solo "La misura del confine" di Andrea Papini) e regia efficace rendono questo film una piacevole sorpresa.
Nota di demerito solo per il doppiaggio degli attori, non sempre riuscito e spesso straniante.
"Ainom" ha vinto il premio per la miglior regia al Golden Rooster & Hundred Flowers Film Festival, gli "Oscar" cinesi.
09/03/2012, 11:30
Carlo Griseri