"L'Accordo", ovvero il ricatto Fiat del gennaio 2011
Prima i fatti:
il 13 e il 14 gennaio 2011 i lavoratori delle carrozzerie di Mirafiori sono stati chiamati a votare un referendum su un nuovo accordo con la Fiat.
La dirigenza ha chiesto un impegno produttivo maggiore che si traduce in una serie di rinunce: il referendum, osteggiato dalla sola Fiom, è
accettato dal 56% dei lavoratori. Il nuovo accordo ridisegna in modo drastico i rapporti tra lavoratori e padronato.
Il documentario di Jacopo Chessa affronta quella che appare come
una svolta epocale (in negativo) per il mondo del lavoro in Italia, la rinuncia ad una serie di diritti ormai acquisiti per paura di perdere il posto di lavoro.
Contrariamente ad altri titoli sullo stesso tema, il lavoro di Chessa
preferisce approfondire i vari aspetti dell'accordo riducendo al minimo le discussioni tra chi si era schierato per il sì e chi per il no.
Il voto è stato espresso, del resto, e quindi
è giusto parlare di cosa cambierà: una serie di interviste a sindacalisti, esperti e operai Fiat riesce nel difficile compito di spiegare nel dettaglio a tutti gli spettatori un argomento non semplice.
Spostandosi dalla strada (senza eliminarla del tutto dal montaggio ma riducendola al minimo),
"L'Accordo" mostra le opinioni e le emozioni di chi questo accordo lo ha subito, all'ombra della presenza costante di un
Marchionne "uomo nero" (o vampiro, rifacendosi alle simpatiche immagini finali), con i suoi interventi proposti sempre su sfondo nero come se arrivassero da un mondo "altro" rispetto a quello dei lavoratori.
Cosa, del resto, ampiamente confermata dalla realtà.02/04/2012, 09:00
Carlo Griseri