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Donfrancesco e la storia delle False Teste di Modigliani


A quasi trent'anni di distanza il regista torna a raccontare una delle più grandi burle del secolo, quella del ritrovamento a Livorno di tre statue di Modigliani, poi rivelatesi false


Donfrancesco e la storia delle False Teste di Modigliani
Correva l'anno 1984, quando a Livorno vennero ritrovate nel Fosso Reale tre teste attribuite da molti critici, tra cui Giulio Carlo Argan, allo scultore Amedeo Modigliani. La leggenda popolare locale, infatti, narra che l'artista avrebbe gettato delle statue nel fosso su consiglio di amici, perchè insoddisfatto del proprio lavoro. La scoperta fu reclamizzata in tutto il mondo e la notizia del ritrovamento richiamò tantissimi visitatori e giornalisti. Dopo alcuni giorni, però, un gruppo di quattro studenti universitari livornesi dichiarò che in realtà una delle sculture ritrovate, la "testa numero 2", era loro opera, realizzata per scherzo e gettata notettempo nel canale. Si trattava, quindi, di una burla, forse una delle più colossali del secolo, anche perchè dopo poco sarebbe uscito allo scoperto anche l'autore della altre due statue, Angelo Froglia, pittore livornese, che dichiarò che la sua era un'"operazione estetico-artistica" per verificare "fino a che punto la gente, i critici, i mass-media creano dei miti". Questa è la vicenda riportata alla luce da Giovanni Donfrancesco nel documentario "Modigliani's Genuine Fake Heads", ovvero "Le Vere False Teste di Modigliani".

Nell'opera, il regista ricostruisce in maniera dettagliata ed esaustiva la storia del 1984, accompagnato dai quattro studenti universitari autori della burla, che riusciranno dopo svariati anni a rivedere anche il loro "falso", custodito all'interno di una cassetta del vecchio Museo progressivo di arte moderna di Livorno. Il documentario, ben montato da Jacopo Quadri, ha un ritmo incalzante ed a tratti ironico, considerata anche la vicenda narrata, riportando lo spettatore indietro con la memoria ad un fatto che all'epoca destò grandissimo scalpore sui media nazionali ed internazionali. Sembra quasi un paradosso, in questi anni dominati dalle riproduzioni commerciali di molti marchi, che una storia, avvenuta quasi trent'anni fa, crei ancora interesse e ponga interessanti quesiti sui falsi d'autore e sull'arte in generale.

23/04/2012, 11:00

Simone Pinchiorri