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UGO LA PIETRA, IL DISEQUILIBRISTA - L'arte, l'uomo


Il documentario di Matteo Giacomelli, presentato alla Triennale di Milano, al Festival dei Popoli, al Cinéma du Réel di Parigi, proiettato al Rufa di Roma


UGO LA PIETRA, IL DISEQUILIBRISTA - L'arte, l'uomo
Ugo la Pietra pensa diverso. E' fondamentale per ogni essere umano, in particolar modo per un architetto e artista. Il suo lavoro è da sempre quello di rompere l'equilibrio delle cose e nel documentario di Matteo Giacomelli, l'architetto milanese ripercorre le tappe del suo cammino artistico in una interessante intervista, arricchita da foto e filmati d'epoca. Cominciando dalla metà degli anni 60, La Pietra ricorda la sua esigenza di "rottura della griglia rigida attraverso manipolazioni che vivificano la struttura, superare i codici e liberarsi dei percorsi convenzionali".

Ove non fosse possibile intervenire sull'ambiente, come nelle periferie ricche di situazioni instabili e luogo ideale per l'intervento fisico a modificare lo spazio, La Pietra ha cercato di "operare" sulla mente. "Rompere l'equilibrio psicofisico
attraverso esperienze eccezionali" Come i "caschi sonori", di cui vengono mostrate le immagini d'epoca, istallazione che offriva al pubblico la possibilità di indossare un casco dal quale si diffondesse qualcosa di inaspettato; nel caso storie pornografiche. Le espressioni della gente rendono perfettamente idea di un'esperienza desueta, inducendo pensieri e comportamenti diversi dai soliti tenuti in pubblico.

"Ugo la Pietra, il Disequilibrista" è un documentario che nasce dopo anni di realizzazione, in un contesto più ampio di narrazione dell'arte ed è stato proiettato a Roma presso l’Accademia R.U.F.A, (Rome University of Fine Arts), nell'ambito di un incontro con il protagonista, per il seminario "Oltre il costruito: Le Architetture della libertà (1964-75) tra Architettura Radicale e Arte a Partecipazione Sociale".

22/05/2012, 11:00

Stefano Amadio