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REBELLION - Mathieu Kassovitz, la Francia e la Nuova Caledonia


L'ultimo film del regista de "L'Odio" ha inaugurato a Bologna l'edizione 2012 del Biografilm Festival: un duro atto d'accusa verso la sua nazione


REBELLION - Mathieu Kassovitz, la Francia e la Nuova Caledonia
Nuova Caledonia Francese, 1988: la Gendarmerie locale viene presa in ostaggio dai separatisti, che denunciano un trattamento coloniale senza reali diritti di cittadinanza. L'intervento delle forze armate da Parigi è immediato, ma una soluzione pacifica (quasi) immediata sembra non essere la volontà di tutte le parti in causa.

Avvenuta nei giorni finali della durissima campagna elettorale tra Chirac e Mitterand, la vicenda storica è ancora una ferita aperta nella storia recente del governo transalpino. A pochi mesi da un referendum che potrebbe restituire l'indipendenza a quelle remote isole (è in calendario per il 2014), Mathieu Kassovitz decide di raccontare quei giorni e quei fatti di sangue con un film importante e maestoso, complesso e impegnativo, in cui si ritaglia anche la parte principale del capo delle forze speciali, il GIGN, dalle cui memorie ha tratto il film.

"Rebellion" è un film rigoroso e di sicuro impatto, in cui il regista decide di tenere schiacciato il pedale della tensione dal primo all'ultimo minuto (sono 135 in tutto), senza dare mai un attimo di respiro allo spettatore. Dalle ricerche nella fitta boscaglia della prima parte alla lunghissima ed estenuante fase delle trattative, con i prigionieri rinchiusi in una grotta, il film è punteggiato da musiche scarne ed estenuanti, con colpi di tamburo e fischi che acuiscono - se possibile - la tensione.

Un film di guerra girato con un talento innegabile, anche se forse Kassovitz esagera un po' volendo rendere evidente la sua bravura e forzando quindi le scelte stilistiche (c'è tutto: camera a mano, carrelli, soggettive...), riempiendo il film di simboli (la partita con gli scacchi giganti) e dividendo un po' troppo i personaggi in compartimenti cattivi/buoni (francesi vs. kanaki, esercito vs. gendarmerie, politici vs. uomini in divisa, ...).

Resta un film importante e da vedere, girato magnificamente ma un po' troppo "perfetto" per essere il racconto di fatti veri e ancora caldi.

12/06/2012, 10:00

Carlo Griseri