DETACHMENT - Adrien Brody è il supplente perfetto
Fare il "supplente" al meglio non è un lavoro semplice.
E' una sorta di missione: si arriva in un posto, una scuola nuova - solitamente in crisi e con gli studenti svogliati e arrabbiati - e si cerca di mantenere l'equilibrio, di impedire che la situazione degeneri. Poi passa il tempo e ci si sposta in un'altra scuola, un altro inizio.
Per riuscire bene in questo lavoro bisogna essere "distaccati", e il distacco (il "detachment" del titolo) è la forza di Henry Barthes, il "miglior supplente possibile". Solo che per riuscire a mantenere questa posizione bisogna reprimere molte, troppe emozioni. E a volte questo è impossibile.
Specie se il nonno con cui hai sempre avuto un rapporto difficile è sul letto di morte, se ti capita di incontrare e di aiutare una giovanissima prostituta, se nella tua classe alcuni studenti dimostrano vera attenzione e affetto nei tuoi confronti, se tra i nuovi colleghi c'è qualcuno che sembra speciale...
Adrien Brody regala al film di Tony Kaye (regista di "American History X")
una prova di grande spessore, nuovamente impegnato in un copione che gli ritaglia un ruolo quasi da "one man show": Brody (come anche, per esempio, nel recente "Wrecked" passato al Torino Film Festival 2011) è
quasi costantemente sullo schermo, protagonista e voce fuori campo, una prova d'attore complessa ma decisamente convincente.
Se in "Wrecked", però, era praticamente l'unico attore del cast, qui
di "supporting actors" ce ne sarebbero anche molti, ma sono tutti relegati in parti di contorno quasi marginali: James Caan, Lucy Liu, Marcia Gay Harden, Christina Hendricks ("Mad Men"), Blythe Danner, Tim Blake Nelson, William Petersen (il Grissom di "C.S.I." è poco più di una comparsa), Bryan Cranston ("Breaking Bad")...
Girato con uno
stile semidocumentaristico, "Detachment" spiazza e coinvolge, riuscendo ad affrontare l'abusato tema scolastico da un lato un po' diverso. C'è probabilmente troppa carne al fuoco però, e alcuni temi - anche importanti, come la pedofilia - sono accennati ma non affrontati nel modo giusto. Resta comunque
un film di grande interesse e di notevole fascino.18/06/2012, 21:00
Carlo Griseri