Europa Creativa - E la Cultura creò il business
In tempo di crisi economica, di livelli di spread che si alzano e si abbassano come i fili delle marionette, di aziende che falliscono, di livelli di disoccupazione sempre, drasticamente, alti, le sole aziende in crescita e in grado di dare occupazione, secondo i dati dell’Osservatorio Europeo, sono quelle operanti nell’audiovisivo.
La crisi sembra, infatti, non aver attecchito il settore produttivo dei paesi dell’Unione Europea, che hanno anzi registrato un incremento del numero della produzione, passando soprattutto negli ultimi anni da 710 del 2005 a 879 nel 2010.
Concausa determinante di questo aumento è l’uso, sempre più radicale e diffuso, del digitale, che è stato al centro del seminario Europa Creativa. Sostenere la capacità di operare a livello transnazionale, promuovere la circolazione transnazionale delle opere, sostenere la cooperazione transnazionale sono gli obiettivi primari del programma Europa Creativa progettato dalla Commissione Europea per continuare a sostenere, in modo ancora più sostanzioso e decisivo, la cultura e i settori che la creano. Adottando una proposta per il quadro finanziario pluriennale 2014-2020 la Commissione ha confermato così il proprio sostegno finanziario ai settori culturali e creativi.
Il radicamento locale delle nuove industrie audiovisive, l’innovazione, la transnazionalità delle opere, l’aumento dei contributi UE alle imprese audiovisive, la creazione di nuovi strumenti finanziari per migliorare l’accesso al credito, la creatività, la produzione di contenuti di qualità e lo sviluppo del digitale sono però le sfide, presentate nel corso dei quattro panel del seminario, che attendono il settore audiovisivo, e in particolare il cinema digitale, con riferimento allo switch-off della pellicola entro il 2014 e alla produzione e distribuzione digitale, per incrementare maggiormente la produttività.
27/06/2012, 11:00
Alessandra Alfonsi