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Enrico Masi, Londra e i problemi delle Olimpiadi


Enrico Masi, Londra e i problemi delle Olimpiadi
«La prima volta che mi sono avvicinato al sistema dei canali a Londra, ho scoperto un mondo completamente nuovo, in qualche modo nascosto dall'ordine precostituito della città, fatto di simboli, icone e stereotipi ben noti a tutto il mondo. Poi ho pensato al protagonista del film, dopo aver avuto un sogno profetico. Era un uomo che vive su una barca. Con il passare del tempo un grande evento si sarebbe scontrato con la sua vita (stra)ordinaria. Un grande evento sportivo chiamato Olimpiadi. Questo era quanto succedeva nel sogno, finché un giorno parlando con lo scrittore Iain Sinclair sul futuro dell'Est di Londra, quest'uomo divenne realtà. Il suo nome era Mike Wells. Ci incontrammo in prossimità di un altro importante scenario, una nuova area in costruzione sulle ceneri delle paludi dì Stratford, fatta di ferrovie in abbandono, comunità marginali di gitani e la valle del fiume Lea. Qui sorgerà il Villaggio Olimpico. Anche in questo scenario c'erano canali, ma circondati da stadi, servizi, nuovi quartieri residenziali e un mastodontico edificio che sembra incorniciare cìelo e terra: un nuovo centro commendale, il più grande d'Europa. Abbiamo cominciato a perimetrare questa zona e abbiamo scoperto ulteriori problemi, altri conflitti, storie umane, un caleidoscopio di personaggi differenti tutti colpiti dalla stessa sindrome» (Enrico Masi).

31/07/2012, 08:30