Note di regia del documentario "Zingarò, una Sartoria Rom"
Zingarò è anche il titolo che, per gli autori, è stato naturale scegliere per il film documentario che si propone di raccontare la storia, le aspettative e la realtà a partire dalla vita quotidiana delle ragazze, tra campo nomadi e luogo di lavoro.
Il documentario filma i momenti formativi più importanti – dalle lezioni di management imprenditoriale, a quelle di italiano, ai laboratori di sartoria – che le giovani donne hanno percorso durante le fasi del loro apprendimento, naturalmente a partire dall’identità culturale dei soggetti coinvolti e quindi nel rispetto delle specificità di ciascuno.
Rappresenta l’occasione per conoscere da vicino le ragazze Rom, in genere tenute a debita distanza, e osservare momenti di vita all’interno del campo nelle attività quotidiane e nei riti sociali. Gli autori sottolineano quanto l’attività del laboratorio di cucito Zingarò sia emblematica: il mestiere della sarta, nelle sue varie fasi di lavorazione, è infatti caratterizzato da una fortissima riduzione della distanza tra le persone fino al contatto fisico, condizione questa concessa a poche professioni che hanno a che fare con la cura del corpo. Le ragazze Rom – forse in modo inconsapevole sfidano apertamente le regole della prossemica non facendo caso al comune atteggiamento delle persone nei confronti dei Rom:un misto di fastidio e diffidenza che ci allontana inesorabilmente. Il documentario potrebbe accorciare questa distanza proprio con la conoscenza ravvicinata delle abitudini di vita delle persone che racconta.
La troupe di ZINGARÒ ha concluso le riprese nel mese di Ottobre 2011.
La troupe di ZINGARÒ ha concluso le riprese nel mese di Ottobre 2011. Una prima versione di Zingarò, della durata di 30 minuti circa, è stata proiettata al Cineworld di Cagliari il 14 Marzo 2012 nella serata dedicata ai lavori vincitori del concorso il Cinema Racconta il Lavoro 2010-2011. Oltre ad aver vinto il suddetto concorso Zingarò si è aggiudicato anche il primo premio dato dal pubblico in sala. Il progetto continua con l’idea di creare una versione più completa del documentario da far partecipare ai vari festival.
Marilisa Piga, Nicoletta Nesler, Nicola Contini