Difficilmente si approccia il "making of" di un film senza aver visto prima il prodotto finito. Inevitabile dunque che il giudizio su "Sedia elettrica" di Monica Strambini, incentrato su "Io e te" di Bernardo Bertolucci, sia legato a una visione "necessaria".
In questo caso specifico, però, resta
l'indubbio pregio di ammirare da vicino il ritorno all'opera del Maestro italiano, dopo anni di pausa causa malattia e dopo aver seriamente rischiato di non poter più lavorare (come lui stesso confida all'amico
Richard Gere, passato a trovarlo sul set).
La camera di Monica Strambini si muove libera sul minuscolo set del film - una cantina - e grazie a un rapporto privilegiato con il regista riesce a immortalare momenti unici e preziosi, dall'ansia iniziale all'
evidente sollievo per essere riuscito a concludere il lavoro. C'è solo Bertolucci (nessuna intervista ad altri membri di crew o cast), e almeno questa volta è giusto così.
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05/09/2012, 15:47
Carlo Griseri