NFF - "Parole di cinema" con Ivan Cotroneo
Un esordio alla regia arrivato quasi per caso, ma al momento giusto.
Si tratta de "
La Kryptonite nella borsa" , opera prima dello sceneggiatore
Ivan Cotroneo, adattamento dal romanzo omonimo da lui stesso scritto.
In occasione del
Napoli Film Festival, nella sezione “Parole di cinema” il regista ha incontrato un pubblico di giovani universitari, che lo hanno tempestato di domande sulla tecnica e sul linguaggio.
All'inizio dell'avventura produttiva ci furono proprio Nicola Giuliano e Francesca Cima della Indigo Film, che dopo aver letto il romanzo, chiesero a Cotroneo di scriverne una sceneggiatura: "
Buttai giu una stesura molto accurata, piena di particolari riguardo alla moda degli anni '70 e alla colonna sonora. Con il tempo si resero conto che difficilmente avrebbero trovato qualcuno che avrebbe dedicato al progetto più tempo di me, e mi proposero la regia. Fino ad allora avevo girato solo un corto, ma scattò qualcosa che mi convinse che era giunto il momento giusto".
Nel film la musica ha un'importanza narrativa molto elevata: "
Quando consegnammo la prima stesura della sceneggiatura, vi allegammo un cd con la selezione musicale che andava da David Bowie a Peppino Di Capri, passando per Mina. I produttori furono inizialmente spaventati per i costi dei diritti, ma capirono subito che senza quella musica specifica, il film avrebbe perso molto".
Apprezzato anche all'estero, grazie al passaggio in numerosi festival, il film è uscito la scorsa stagione in 120 copie e per convincere gli esercenti, Cotroneo ha messo su un vero e proprio tour: "
C'erano delle città che non avevano preso il film e allora ho pensato di proporre io stesso degli incontri aperti al pubblico. E' stato un modo convincente di fare pubblicità al film, che mi ha permesso di arrivare in molti cinema d'Italia, anche se sembra assurdo che per combattere la cattiva distribuzione e il proliferare del cinema estero nelle sale, un autore debba arrivare a tanto".
Appassionato di serialità, lo scrittore e regista napoletano continua a dividersi tra cinema e tv, arrivando quasi a preferire la seconda, perchè "
potrà sembrare paradossale, ma oggi il piccolo schermo è molto più vicino al concetto di industria rispetto al fratello più grande".
01/10/2012, 17:45
Antonio Capellupo