Marco Genovesi: "Da Torino a Prometheus"
Ospite dell'edizione 2012 di View Conference a Torino è stato anche
Marco Genovesi, italiano - anche se il suo talk in sala è stato condotto in perfetto inglese -
approdato alla corte di Ridley Scott e tra gli artefici degli spettacolari (qualunque cosa si pensi del risultato qualitativo del film) effetti speciali del suo ultimo "Prometheus".
Come responsabile degli effetti speciali per il film, la MPC per cui Genovesi lavora ha
prodotto più di 420 riprese, tra cui sono incluse la creazione del pianeta alieno LV-223, gli ambienti spaziali, l’equipaggio umano e le navicelle spaziali Engineer, la sequenza di un incidente epico e l’alieno Hammerpede.
"Per tanti anni sono stato seduto in questa platea ascoltando i guru del settore, sono onorato di poter essere io ora da questa parte", ha esordito emozionato.
Genovesi ha rivelato le tecniche usate per creare gli effetti speciali di uno dei film visivamente più spettacolari dell’anno, concentrandosi su come il team di MPC ha creato il pianeta alieno e gli ambienti spaziali.
"Da principio era chiaro che
non avremmo potuto cercare nessun compromesso nella qualità dell'immagine, e che Scott avrebbe voluto girare il più possibile "on camera", limitando al massimo il lavoro di post-produzione: è stata dura, ma ci siamo riusciti".
La passione di Genovesi per gli effetti speciali e il computer è nata presto. "A otto anni - ha confidato - mio padre mi regalà un
Commodore 64, e fu per me una grande opportunità, iniziai subito a studiare il Basic. Passai poi all'Amiga, ma quando divenni bravo a realizzare giochi sparì dalla circolazione e capii che non bisogna tanto investire sulla tecnologia, bisogna lavorare più in profondità. A 22 anni con un amico fondammo la nostra prima società, era un buco ma per otto anni siamo riusciti a fare il nostro lavoro con soddisfazione: a un certo punto però ho capito che per migliorare dovevo cercare sfide più grandi, ed è così che sono finito a Londra e oggi posso parlarvi di un lavoro eccezionale come quello su Prometheus".
17/10/2012, 23:10
Carlo Griseri